Matrix – la filosofia dietro all’Eletto

Che lo si consideri trilogia o meno, Matrix ha rifondato i principi del cinema fanta-filosofico. Di seguito indagheremo sul significato dell'Eletto.

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Il sistema ha delle regole che per funzionare vanno eluse

Matrix

L’intuito inoltre permette di decidere gli schemi di partenza. In questo discorso rientra anche il Teorema di Incompletezza di Gödel, con il quale dimostrò che qualsiasi teorema matematico, qualsiasi cosa si dimostri matematica, non può essere completa e consistente al tempo stesso. Per dimostrare vero un certo teorema, ti servono elementi che non sono dimostrati veri in quel teorema stesso, ma in un altro, e la regola vale anche per quell’altro e così via.

Nessuna teoria è chiusa e completa, tutte si basano su una sorta di atto di fede, o si conclude con gli assiomi e chi li sceglie. La logica segue un percorso con il calcolo, ma sempre sulle stesse regole. Se si vuole invece invece sfuggire alla regola, bisogna utilizzare l’intuizione quando si creano nuovi sistemi e nuove regole matematiche; la filosofia in scienza, la fenomenologia in filosofia, e siamo al punto di partenza, cioè che a dare inizio alla causalità è la scelta e non viceversa, come voleva il Merovingio.

Come ha detto Morpheus, tutto ha inizio con una scelta, e se questa esistenza è un gioco in cui ci sono rischi da calcolare, apprendendo impariamo sempre di più, e otteniamo nuove informazioni e calcoli sempre più esatti e riusciamo a manipolare gli eventi a nostro favore.

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Ma tutto questo richiede un rischio, fare la cosa stupida e andare contro le regole perché quelle regole possono essere evase. Come in prigione, è contrario al regolamento fuggire, la logica suggerisce di seguire le regole per evitare la punizione, ma trascendendo quelle regole vediamo che fuori dalla prigione c’è un mondo libero con altre possibilità e altre leggi migliori, e dobbiamo fare la cosa rischiosa per aprire il muro.

In ogni viaggio dell’eroe che si rispetti, del resto, alcuni scambiano la propria libertà in cambio della sicurezza, fare le proprie scelte poi sorbirsi delle responsabilità, gli effetti per la causa ed effetto che ne escono sono difficili a volte da sopportare, è dura e molti preferiscono che siano altri a fare le scelte per loro. Neo è sempre stato invece un ribelle, al punto di disobbedire all’Architetto e salvare Trinity.

Non ha mai obbedito a chi gli ha dato ordini e non si è mai lasciato dire che cosa può fare e cosa non può fare, trovando vie che nessuno prima riteneva possibile, scegliendo un’azione che vale la pena ripetere per tutta l’eternità perché liberamente scelta da noi, e che renda l’eterno ripetersi degno. Un uomo sceglie, uno schiavo obbedisce.

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In tutto questo allora cosa c’entra il destino, la profezia? Quel qualcosa che sia l’Oracolo o che sia Dio che in tutta questa storia di libere scelte sa già tutto? La risposta sta nella sincronicità; ci sono coincidenze che sono prive di significato, ma alcune coincidenze non possono fare a meno di comunicare un messaggio che solo noi possiamo capire, oppure cambiare la nostra vita. Quel piccolo dettaglio che proprio in quel momento sembrava così azzeccato, è stato così importante.

Questo concetto deriva dalla catena di causalità originata fuori dal programma, che sia l’Oracolo, capace di prevedere e lentamente portarti ad un percorso, o che sia una provvidenza divina. Il programmatore, quello fuori dalle regole del gioco e dalla concatenazione del reale, è la causa di questi piccoli dettagli, spesso così improbabili da avvenire proprio quando servono al soggetto per completare un certo percorso.