Matrix – la filosofia dietro all’Eletto

Che lo si consideri trilogia o meno, Matrix ha rifondato i principi del cinema fanta-filosofico. Di seguito indagheremo sul significato dell'Eletto.

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Matrix potrebbe avere più livelli, sia fisici che metaforici

Matrix

A questo punto però Neo cade in coma. Questa scena ha dato la luce alla teoria secondo la quale il mondo reale sia in realtà un altro livello di Matrix, cosa che permetterebbe di fare miracoli anche fuori dal programma (come vedremo in Revolution non è così).

A sorpresa troviamo steso accanto a lui Bane, anch’esso in coma, assorbito da Smith. L’ex agente infatti non ha solo imparato ad hackerare il programma, ma anche tutto ciò ad esso collegato, comprese le menti umane. Un aspetto molto importante perché va a significare come macchina e umani in un certo senso siano compatibili.

Ciò che ci differenzia da loro sono coscienza e libero arbitrio, che consente di attivare tanti percorsi alternativi, alla base dei quali vi è la conoscenza dell’esistenza delle variabili. La conoscenza rende l’uomo libero, un elemento attivo del sistema, mentre l’ignoranza ti rende schiavo di un gioco matematico le cui regole sono valide solo al suo interno, perché esso è un’equazione programmata.

Ma in quest’equazione chi stabilisce i limiti e le cose obbligatorie che devono accadere? Ci sono anche delle variabili nascoste che non possiamo conoscere e che indicano la volontà e la libertà. In realtà quelle variabili siamo noi, quelle che potrebbero avere qualsiasi valore e ogni numero avrà un effetto diverso, quindi un risultato e un effetto diverso.

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Quando noi scegliamo la variabile viene scoperta. Prima di allora tutte le variabili sono vere, e come sosteneva Kierkegaard:

“tutte le scelte potenziali non ancora fatte sono ancora tutte attuabili finché non ne scegliamo una sola annullando tutte le altre, e questo rende la scelta così terribile da trasformarla in un peso gravoso per l’uomo”.

Quelle variabili possono addirittura rompere le regole e diventare anomalie. Per fare una scelta che violi le regole di Matrix bisogna però essere connessi a qualcosa che sta oltre le sue regole. La conoscenza ci permette di evadere il condizionamento e di essere liberi, cambiare il risultato come vogliamo ma sempre nelle regole di Matrix.

Per violarle, invece, Neo è connesso alla Sorgente. Sceglie di fare ciò che non bisogna fare, ha compreso l’equazione e sa che è previsto che lui faccia una scelta, ma dall’altra parte c’è l’emozione che lo spinge a non farlo e salvare Trinity.

Facendo questa scelta è uscito dalla strada battuta dai suoi predecessori, aprendo infinite ed illimitate possibilità, in uno scenario che l’architetto nella sua perfetta calcolazione non poteva prevedere; qualcosa oltre i suoi piani, oltre le regole, con in gioco tutta l’umanità.

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L’Architetto con il suo modo di ragionare esclusivamente deduttivo, trae infallibilmente le conseguenze dalle premesse gli assiomi di partenza, ma come la crisi dei fondamenti matematici ci ha insegnato, questi assiomi sono arbitrari; siamo noi a scegliere quali assiomi di partenza adottare, quali regole formali che associno i segni e i simboli al loro significato, cambiando le regole del gioco.

L’anziano padre di Matrix, prevede da A a B, ma non è capace di vedere oltre a B, e tutte le altre possibilità e non è stato lui a scegliere A. Invece Neo apre tutte le altre possibilità e anche a piccole contraddizioni, che permettono di vedere tutte le vie possibili oltre gli schemi. Cambiando le regole, cambiano gli assiomi di partenza, e quindi si aprono tutte le altre infinite possibilità.

Per questo a volte con la logica si possono fare deduzioni sbagliate, se si parte da premesse sbagliate. Di contro esplorando le contraddizioni, affidandosi non solo alla razionalità ma anche di affidarsi anche a cose irrazionali come l’amore, si possono visitare anche questi campi inesplorati, oltre la fisica.

Infatti, la quantità di bit calcolabili da tutti quanti, se l’Universo fosse un enorme supercomputer, è infinitamente più grande dell’Universo stesso. La nostra mente è più grande del mondo che la contiene.