Band in Italy – 3 ascolti fondamentali per conoscere i Tre Allegri Ragazzi Morti

I Tre Allegri Ragazzi Morti sono da oltre vent'anni protagonisti della scena musicale indipendente italiana
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La band di Pordenone del musicista-fumettista Davide Toffolo è da vent’anni una delle band indipendenti più importanti d’Italia.

Come ogni settimana, nella rubrica Band in Italy cerchiamo di raccontare la scena musicale italiana degli ultimi tre decenni, analizzando il percorso di alcune delle più note band del nostro paese.

Anche per i Tre Allegri Ragazzi Morti gli ascolti che utilizzeremo come linea guida saranno tre.

1. Un brano pubblicato nei primi anni di attività.

2. Un singolo rappresentativo, scelto sull’intera discografia.

3. Una canzone dell’ultimo album per evidenziarne la dinamica evolutiva.

La band viene fondata nel 1994 a Pordenone dal musicista e fumettista Davide Toffolo, già nel giro del punk-rock da qualche anno con diversi gruppi. Gli altri due Ragazzi Morti sono il batterista Luca Masseroni e il bassista Enrico Molteni, subentrato nel 1996.

I Tre Allegri Ragazzi Morti, dopo i primi album autoprodotti, si inseriscono nel panorama della musica alternativa italiana con l’album rivelazione Mostri e normali.

La forza comunicativa dei testi, l’energia dei live, i bellissimi disegni di Toffolo e le celebri maschere hanno contribuito a rendere speciale e unico il percorso della band.

I testi sono strutturalmente semplici, ma mai banali. Toffolo sa bene come esporre i propri pensieri senza troppi giri di parole ed è in grado di colpire, emozionare e divertire l’ascoltatore.

La musica dei Tre Allegri Ragazzi Morti è un variegato mix di sonorità, fatto di punk-rock, popreggae, folk con sfumature di musica etnica, fino agli esperimenti dub con l’album Primitivi del futuro del 2010.

Andiamo ora ad ascoltare le tre canzoni scelte per rappresentare la band.

1. Occhi bassi – Mostri e normali (1999)

“E hai pianto per un film

E hai chiuso da poco

Con chi non t’ha capita e forse non ti capirà mai”

 

L’album Mostri e normali è un buon primo ritratto della band di Pordenone. Fin dall’apertura con il ritmo punk-rock di Stai con me si possono cogliere le intenzioni artistiche del disco. La componente punk è contaminata da una leggerezza pop che riesce a rendere memorabili e orecchiabili molti pezzi, senza indebolirne la forza comunicativa.

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Tra i brani più interessanti troviamo Bella mia, Mai come voi e Dimmi, adattamento in Italiano di Ask degli Smiths.


“Quando finirà la scuola poche cose da imparare

Alcune le hai già viste, alcune da provare:

Ehi, ehi baby molto sex

Coca cola, testa vuota, vuota come la decidi tu”

 

Occhi bassi è un primo esempio molto interessante di musica leggera dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Fin dai cori iniziali si può cogliere l’atmosfera rilassata e libera. La protagonista del brano è una ragazza timida e giovane, ben raffigurata da Toffolo nel mondo di cartoni animati del videoclip.

La base è un pop leggero e rinfrescante, caratterizzato dal suono morbido delle chitarre e da una melodia in grado di fissarsi nella testa degli ascoltatori e spingerli a canticchiare fin dal primo ascolto.

 

2. Il mondo prima – La seconda rivoluzione sessuale (2007)

Era bello vederti nuotare, andare in fondo per poi risalire

Era bello star svegli la notte e tutto il giorno dormire”

 

Il brano Il mondo prima è uno dei maggiori successi di pubblico dei TARM. Tutto il disco La seconda rivoluzione sessuale è ricco di spunti intelligenti e musiche coinvolgenti. Toffolo e i suoi, dopo i primi anni di esperienza sui palchi, sanno narrare l’amore, l’adolescenza, la sofferenza e la disillusione attraverso melodie delicate che si alternano magistralmente su ritmi incalzanti.

“Era bello il cielo d’inverno come i tuoi denti

Era bello sentire le tue mani fredde cercare qualcosa di me”

Come ha raccontato più volte lo stesso Toffolo, Il mondo prima non è solo una delle canzoni più famose dei ragazzi morti, ma è anche diventata uno dei momenti più coinvolgenti dei loro concerti dal vivo.

Il testo è un romantico scontro temporale tra il prima e il dopo. Lo spartiacque tra le due fasi è lei. La storia finita diventa quindi un pretesto per raccontare la bellezza del “mondo prima”. Si parte con un riferimento alla primavera per procedere poi con un susseguirsi di scene e paesaggi delle quattro stagioni. A rendere ancor più efficace l’impatto di queste parole è poi il cantato forte, quasi gridato.

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La canzone è breve, semplice, dal ritmo incalzante. Forse non è il brano più originale e innovativo, ma senza dubbio è uno dei pezzi più rappresentativi della band.

 

3. E invece niente – Inumani (2016)

“Quanti giorni tutti uguali

Son stato io che li ho spesi male

Sdraiato sulla schiena dicevo

Faccio gli esercizi per la bara”

 

Dopo oltre vent’anni di attività i Tre Allegri Ragazzi Morti pubblicano, con la loro casa discografica indipendente La Tempesta Dischi, l’album Inumani. Si tratta di un disco maturo e ben fatto. La band sembra ancora in grado di apportare innovazioni e sperimentazioni per arricchire e migliorare la propria musica. Mantiene così freschezza e sincerità, caratteristiche che dopo una così lunga carriera non sono affatto scontate.

“Parlavo troppo svelto

Pensavo troppo svelto

Credevo di sapere molte cose

E invece niente”

 

E invece niente è un brano ricco di ironia e sincerità. La riflessione è sul passato, sulle decisioni prese, sul tempo perso, sulle illusioni giovanili. Si è giovani. Si pensa di conoscere ogni cosa, di avere il mondo in mano. E invece niente. Un giorno ti svegli, ti accorgi che non è proprio così.

La base dalle sfumature reggae e dub arricchisce il pezzo e lo rende gradevole fin dal primo ascolto.

La canzone non è stata scritta dalla band ma dalla bravissima cantautrice Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta. Rappresenta però alla perfezione la maturazione e la crescita di una band come i Tre Allegri Ragazzi Morti, che sulla gioventù e sui suoi problemi ha costruito le proprie radici artistiche.