Il tour promozionale di Benedetta Follia sta attraversando tutta italia. In occasione dell’ anteprima al cinema Principe di Firenze, noi della Scimmia Pensa eravamo presenti.
Il film è il ventiseiesimo lavoro di Carlo Verdone come regista.
Una commedia ben fatta che vede alla sceneggiatura Nicola Guaglianone (Lo Chiamavano Jeeg Robot) e tra i protagonisti, oltre a Verdone stesso, Ilenia Pastorelli, Lucrezia Lante Della Rovere e Maria Pia Calzone.
Una commedia fresca e divertente, ma che parla di amore
Guglielmo (Carlo Verdone) è un uomo di solida fede cattolica, che gestisce un negozio di articoli religiosi. Improvvisamente però, tutta la sua fortezza di certezze crolla come un castello di carte, quando la moglie lo lascia per un’ altra donna. Quando però Luna, ragazza esuberante e burina, entrerà come commessa nel negozio di Guglielmo, si verrà a creare un legame affettuoso tra i due, talmente forte da spingerli con resilienza a prendere possesso delle proprie vite e a ricominciare.
Dopo la proiezione di Benedetta Follia, Carlo Verdone e Ilenia Pastorelli hanno risposto a alcune domande, anche alle nostre.
Carlo Verdone ci ha parlato del film, della sua idea riguardo le violenze nel mondo del cinema (confermando le sue idee su Zeffirelli come avevamo scritto su questo articolo) e smentito per l’ennesima volta il fatto di essere ipocondriaco. Dopo averci detto di essere molto bravo a fare diagnosi mediche, noi della Scimmia gli abbiamo chiesto una diagnosi sul cinema italiano.
Le medesime domande sono state esposte anche a Ilenia Pastorelli. La protagonista femminile della pellicola è apparsa molto a suo agio con la stampa, cordiale e simpatica.
Lontani dalle telecamere le abbiamo chiesto con quali registi internazionali sognerebbe di lavorare in futuro. Ilenia ha fantasticato insieme a noi sulla possibilità di lavorare con registi del calibro di Besson, Tarantino e Polanski per la loro capacità di esaltare le figure femminili nelle loro pellicole.
Al contrario del suo personaggio in Benedetta Follia, il suo inglese non è così pessimo avendo vissuto per un periodo, quando era piccola, in America. Le auguriamo quindi di poter trovare fortuna anche all’estero e magari di ricevere qualche riconoscimento importante come ha fatto in Italia con il Donatello per la Miglior Protagonista Femminile per Lo Chiamavano Jeeg Robot.