La bomba è stata fatta esplodere dal Washington Post, nel quale il giornalista Richard Morgan racconta di aver avuto accesso per la prima volta a tutti gli appunti, copioni e bozze del regista Woody Allen.
Gli scritti erano stati donati dal regista all’università di Princeton e raccolgono il lavoro di anni di carriera, 57 per l’esattezza.
Scritti e bozze “pieni di misoginia”. Le storie delle sue sceneggiature spesso ruotano attorno allo stesso motivo: vedono il regista, o un suo alter ego, coinvolto in una relazione sull’orlo di un fallimento, che viene ulteriormente sconvolta dall’arrivo di un’outsider, spesso raffigurata come una giovane donna.
Morgan, leggendo gli appunti di Allen, ha rilevato un’insistente ossessione per le giovani donne e ragazzine:
In una storia c’è il ricco, educato e rispettato uomo che vive con una ragazza indiana di 21 anni. Nella revisione, Allen riduce l’età della ragazza a 18 anni. In un’altra storia per un progetto televisivo c’è una ragazzina di 16 anni descritta come “una vistosa bionda sexy in un vestito da sera corto rosso fuoco con uno spacco sul lato”. E ancora in un’altra storia “Consider Kaplan” un uomo di 53 anni si innamora della sua vicina di casa diciassettenne mentre è insieme a lei in ascensore di Park Avenue. In una bozza per il New Yorker del 1977 un 45enne è affascinato dalle studentesse del City College di New York. A margine del dialogo, Woody scrive, e poi cancella, le parole “c’est moi”, sono io.
Il pubblicista di Allen, Leslee Dart, non ha commentato la faccenda. E ricordiamo che il regista, durante lo scoppio del caso Weinstein, aveva esortato i media ad evitare una “caccia alle streghe”.
Inoltre Allen, che è sposato alla figlia adottiva Soon-Yi, era già stato accusato di molestie dalla figliastra Dylan.