La leggenda metropolitana di Slender Man è nota a tutti, è comparso in moltissimi racconti e in altrettanti videogiochi. Ha suscitato, alcune volte, panico e spavento.
“È assurdo che vogliano fare un film come questo”
A parlare è Bill Weier, il padre di una ragazza che credeva così fortemente nella leggenda metropolitana tanto da aggredire una sua coetanea.
“Sta rendendo popolare una tragedia, è quello che sta facendo, non sono sorpreso ma secondo me è estremamente spiacevole, tutto quello che stiamo facendo è estendere il dolore che tutte e tre queste famiglie hanno attraversato”
Le dichiarazioni sono state rilasciate durante un’intervista telefonica a Hollywood Reporter al padre della ragazza.
La storia di Slender Man inizia nel lontano 2009, per volere del forum Something Awfulil quale ha lanciato una sfida ai suoi utenti: riuscire a modificare attraverso Photoshop delle immagini banali prese in giro. Le immagini che hanno avuto più successo in assoluto sono state quelle caricate da un utente, chiamato Victor Surge (alias di Eric Knudsen) il quale ha postato la foto di alcuni bambini con dietro un’entità in abito nero e dagli arti allungati. Le immagini (che potete vedere qui sotto in slideshow) sono andati virali in pochissimi minuti dando vita alla leggenda metropolitana di Slender Man.
La figlia di Weier, insieme ad una coetanea, si sono imbattute nel 2014 nelle storie di Slender Man.
Avevano 12 anni all’epoca dei fatti e l’innocenza dell’età le ha portate a credere che quelle storie non fossero opere di finzioni ma realtà tangibili. Così hanno credute che l’entità volesse davvero perseguitare le rispettive famiglie se non avessero sacrificato qualcuno. Scelta la vittima, un’altra ragazza, l’hanno accompagnata in un boschetto e pugnalata 19 volte per offrirla in sacrificio a Slender Man.
Il film, di proprietà della Sony uscirà nelle sale il prossimo 18 maggio.