Alla scoperta dell’ r’n’b elettronico di Erotic Market.
Il progetto Erotic Market è stato portato avanti da un duo francese di musica elettronica, costituito da Marine Pellegrini (voce) e Lucas Garnier (strumenti). Il loro primo album, Blahblahrians, è uscito nel 2014. Si trattava di un miscuglio di pop, r’n’b, elettronica e hip-hop.
Ora, tre anni dopo, il progetto si è evoluto come un’avventura da solista della sola Marine Pellegrini, che circondata da collaboratori e produttori, ha lavorato ad un nuovo album.
L’abbiamo intervistata, per capire come funziona ora per lei il progetto e per saperne di più sulla musica di Erotic Market.
Iniziamo l’intervista:
Perchè il nome Erotic Market?
È una pura coincidenza. Quando creammo la band, cioè nel 2011, stavamo cercando un nome. E io stavo guidando con mio marito e lui mi stava chiedendo il nome della mia nuova band. È complesso da spiegare senza gesti ma… gli ho detto che non mi importava se il mio nome, Marine, sarebbe comparso, o qualunque altra cosa come… (immagina la mia mano destra ondeggiare)… Erotic Market. C’era proprio questo sexy shop sulla mia destra… e lui mi ha detto «Hey, è proprio fico». Allora lo abbiamo scelto, perchè è un nome un pò provocatorio e anche perchè riunisce due parole opposte: amore (eros) e marketing. Ci piacevano i sentimenti ambigui che provocava.
Come hai cominciato a fare musica?
Ho cominciato molto tardi. Stavo studiando filosofia e quando mi sono laureata ho deciso di prendermi un anno per verificare se la mia passione segreta (molto molto segreta, i miei genitori non lo sapevano e i miei amici a malapena) potesse essere qualcosa… non so… reale e legittimo. Non stavo neppure pensando a fare soldi. Semplicemente, avevo bisogno di cantare ogni singolo giorno. Così ho imparato da sola le basi della musica, ho preso qualche lezione, ho incontrato gente, sono andata alle jam sessions e poi sono entrata al Dipartimento Jazz dell’Accademia Regionale di Musica.
Cosa possiamo aspettarci dal tuo nuovo album?
Vi prego, non vi aspettate nulla. Soltanto, ascoltatelo. So che è una risposta frustrante ma questo è esattamente lo stato mentale in cui vorrei che fosse la gente quando si approccia alla mia musica.
La tua voce è una componente primaria della tua musica? O è solo una parte tra le altre?
È totalmente la componente primaria. Non la prima parlando cronologicamente, dato che io spesso comincio a comporre con linee di basso o percussioni, ma ho molte tracce che rimangono incomplete perchè se le mie corde vocali non reagiscono al ritmo o all’armonia, allora semplicemente ci rinuncio. Sono una persona istintiva, e cosa c’è di più istintivo della voce? È tutto carne, e musica.
Influenze soul e hip-hop sono molto rilevanti nelle tue canzoni. Ci puoi dire chi ti ha ispirata?
Sono una bambina dell’età d’oro di MTV. Quando ho scoperto questo canale, la mia vita è cambiata completamente e i miei gusti si sono spostati in America. Qualcuno (non ricordo chi) ha detto: “le cose che ascolti quando sei un teenager sono come tatuaggi”. Totalmente vero. E negli anni ’90, MTV era tutta sull’r’n’b e il new soul (e un pò di grunge, ma non era roba per me). Il primo profondo shock è stata “On&On” di Erykah Badu. Mi sono completamente innamorata non solo di lei, che è ancora la mia preferita di sempre, ma di tutta la cultura hip-hop e afroamericana. Nonostante… io non sia nè nera, nè americana, e sono particolarmente conscia di chi sono e di chi non sono, e attenta a non rubare la cultura di nessuno, e anche a rispettarmi. Non mi vedrei a terminare ogni melodia con tante “vibrazioni”, mi spiego? Quindi: l’r’n’b è solo un’influenza, il soul invece è un modo di pensare la musica, l’onestà della musica, il fatto che sei a tuo agio nel dare chiara voce alle tue emozioni.
Come vedi te stessa in quanto artista solista femminile?
Niente di che. Penso solo che sto andando molto bene.
C’è uno scopo nella musica che fai? O la fai solo per divertimento?
La faccio perchè non riesco mai a lasciar perdere le cose. No, seriamente, « solo per divertimento » non sarebbe onesto perchè c’è molto stress, lavoro, pazienza. Faccio la dj per divertimento. Ma la musica è come una cattiva abitudine, una dipendenza della quale mi piacerebbe liberarmi, ma non ci riesco. Allora continuo, e cerco soltanto di fare seriamente delle cose non serie, mi spiego?
Ti definiresti “pop”?
Decisamente, perchè molta gente non capisce – o è spaventata – quando dici r’n’b.
Hai parlato di una cosa come “Chaka Khan 3.0”. È così che vedi la tua musica?
Non sono responsabile per il paragone, ma sì, potrei essere una donna tipo “ogni donna”, specie ora che sono mamma!
Soul, hip-hop, indie, elettronica. Questi termini hanno ancora un significato oggi?
Per i giornalisti sicuramente. Non per gli artisti. Non ho mai veramente capito la cosa dell’indie. E oggigiorno di sicuro puoi trovare molta elettronica anche nel soul e nell’hip-hop.
Ci stiamo muovendo verso un unico miscuglio musicale di molti generi differenti, come la tua musica sembra esemplificare?
Non lo so, non ascolto così tanta musica, specie quando sono in fase compositiva. È troppo stressante.
La tua musica viene dal passato o dal futuro? O da entrambi?
È sempre passato per me, per la gente che la ascolterà spero che sia un piacevole presente.
I tuoi testi sono diretti alla società o a te stessa? O entrambi?
Entrambi credo. In prima battuta scrivo per me stessa, ma dato che tutti attraversiamo le stesse esperienze, penso che la cosa sia universale.
Le tue canzoni sono fatte per essere ascoltate durante il sesso?
Sarebbe la miglior ricompensa. Penso che l’ultima traccia (del nuovo album) di sicuro LO SIA.
Il nuovo album di Erotic Market, Queendoms, uscirà il 26 gennaio 2018 per l’etichetta Mutant Ninja. E noi ve lo recensiremo in anteprima.