Nome: Eric Draven
Nickname: The Crow
Film: The Crow
Residenza: Detroit
Professione: Chitarrista / Giustiziere
Frasi Celebri: “Can’t rain all the time… “
Eric Draven è il protagonista di The Crow, un film del 1994 diretto da Alex Proyas e tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima interpretazione cinematografica di Brandon Lee (figlio di Bruce Lee), morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese.
Proyas dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma di circa 170 milioni di dollari.
30 ottobre, Detroit.
Eric Draven e Shelly Webster sono due giovani fidanzati in procinto di sposarsi. Il giorno prima delle nozze, però, coincide con quella che viene considerata la notte più violenta dell’anno: la cosiddetta “Notte del Diavolo”. Da ormai qualche anno infatti, la notte prima di Halloween è teatro di violenza, caos e incendi perpetrati dai più feroci criminali della città, ai danni degli innocenti cittadini di Detroit.
Eric è un ragazzo estremamente premuroso e romantico; fa il chitarrista in una band e ama Shelly più di ogni cosa al mondo. La coppia si prende cura della piccola Sarah, una bambina che vaga con il suo skateboard per il quartiere, figlia di una donna tossicodipendente con cui cerca di relazionarsi il meno possibile.
I due ragazzi vivono in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo, ed è proprio qui che quattro criminali, T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin – facenti parte della banda dello spietato signore del crimine Top Dollar – irrompono e uccidono Eric gettandolo dalla finestra. A Shelly verrà riservata una fine ancora peggiore: dopo essere stata violentata e picchiata selvaggiamente infatti, morirà in ospedale qualche ora più tardi.
“Un tempo, la gente era convinta che quando qualcuno moriva, un corvo portava la sua anima nella terra dei morti. A volte però, accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose, che l’anima non poteva riposare. Così a volte – ma solo a volte – il corvo riportava indietro l’anima, perché rimettesse le cose a posto”.
Un anno dopo la sua morte, un corvo si posa sulla tomba di Eric facendolo resuscitare. La sua nuova natura ultraterrena lo rende praticamente invulnerabile: su di lui le ferite da arma da fuoco si rimarginano in pochi secondi, ed è dotato di una forza sovrumana. Toccando qualcuno che ha assistito alle vicende della fatidica notte, inoltre, è in grado di visualizzare dei flashback che lo riportano sul luogo del delitto, facendolo soffrire oltre ogni misura.
Il Corvo è il tramite tra il regno dei vivi e quello dei morti, i suoi occhi sono gli occhi di Eric, il quale inizia ad aggirarsi silenzioso e rapido nei vicoli della piovosa città, finalmente pronto a consumare la propria vendetta.
L’ambientazione dark, la pioggia incessante e i dialoghi brillanti sono gli ingredienti che hanno contribuito a rendere The Crow un film affascinante e intramontabile.
L’attrazione principale è rappresentata da Brandon Lee, che ha investito anima e corpo in questo progetto, perdendo ben 7 kg per prepararsi a questo ruolo. Il suo “angelo della morte” è un mix di sofferenza, ironia e maledizione da togliere il fiato.
Nonostante il giovane attore rubi letteralmente la scena a tutto ciò che lo circonda, The Crow è una pellicola che tratta temi importanti, come ad esempio la contrapposizione tra amore e odio, e dimostrando con fermezza che il primo – nella sua essenza più pura – è in grado di essere più imponente della morte, sconfiggendola persino oltre lo spazio e il tempo.