Il libro fittizio su cui è basata la filosofia di Donnie Darko

La grande pellicola di Richard Kelly, Donnie Darko, è divenuta un vero film di culto negli anni, che tuttora non perde il suo fascino. Questo, purtroppo, soltanto dopo il flop che all'epoca ebbe al botteghino. 

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La teoria più seguita e complessa, è però quella delle stringhe (dove le dimensioni accreditate sono 11).

Queste idee scientifiche vengono classificate più come supposizioni studiate, ma dirette più verso la dimensione metafisica. Il libro di Roberta Sparrow è diviso in 8 capitoli, che spiegano, passo dopo passo, i vari fattori fondamentali della filosofia su cui si basano i viaggi temporali.

Donnie Darko
La scena cult al cinema, dove Frank appare a Donnie Darko.

Capitolo Uno: L’Universo Tangente

L’Universo Primario è carico di gravi pericoli. Guerra, pestilenza, carestia e disastri naturali sono eventi comuni. La morte arriva per tutti noi. La quarta dimensione del tempo è una solida costruzione, nonostante essa non sia impenetrabile. Gli incidenti, quando il tessuto della quarta dimensione viene danneggiato, sono incredibilmente rari. Se si verifica un Universo Tangente, esso sarà altamente instabile, sostenendosi e sopravvivendo poco più di alcune settimane. Alla fine, collasserà su sé stesso, formando un buco nero all’interno dell’Universo Primario, capace di distruggere tutta l’esistenza umana.

Capitolo Due: Acqua e Metallo

Acqua e metallo sono gli elementi chiave del viaggio nel tempo. L’acqua è l’elemento barriera per la costruzione di portali temporali utilizzati come cancelli per Universi. Un esempio è il vortice tangente. Il metallo, invece, è l’elemento di transizione per la costruzione di imbarcazioni artefatte.

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Donnie Darko
La filosofia dei viaggi del tempo, libro fittizio su cui si basa la metafisica presente in Donnie Darko.

Capitolo Quattro: L’artefatto e il vivente

Quando si verifica un Universo Tangente, coloro che vivono più vicino al Vortice, si troveranno all’epicentro di un nuovo mondo pericoloso. Gli artefatti procurano il primo segno della manifestazione dell’Universo Tangente. Quando si manifesta un artefatto, il vivente lo recupererà con grandi curiosità e interesse. Gli artefatti sono formati da metallo, così come una punta di freccia proveniente da un’antica civiltà Maya, oppure una spada di metallo proveniente dall’Europa medievale.

Gli artefatti ritornati all’Universo Primario sono spesso connessi all’iconografia religiosa. Questo perché la loro apparizione sulla Terra sembra sfidare una qualsiasi spiegazione logica. L’intervento divino è ritenuto l’unica logica conclusione per la presenza dell’Artificio.

Capitolo Sei: Il ricevitore vivente

Il ricevitore vivente è scelto per guidare l’Artefatto in posizione per il viaggio di ritorno all’Universo Primario. Nessuna sa perché o come un ricevitore sarà scelto. Il ricevitore vivente è spesso benedetto con poteri della quarta dimensione. Questi poteri includono aumento di forza, telecinesi, controllo della mente e l’abilità di evocare fuoco e acqua. Il ricevitore vivente è spesso tormentato da incubi, visioni e allucinazioni uditive durante la sua permanenza nell’Universo Tangente. Coloro che circondano il Ricevitore Vivente, conosciuti come i Manipolati, lo temeranno e tenteranno di distruggerlo.

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