Danny Brown
La storia di Danny Brown è davvero strana.
Nato a Detroit da genitori nemmeno maggiorenni, entra in contatto fin da giovanissimo col mondo dei club e dei rave, grazie al padre.
Danny è inoltre convinto fin da piccolo di essere destinato a fare il rapper.
A 18 anni finisce irrimediabilmente in mezzo alla strada, dedicandosi allo spaccio per poter sopravvivere, fin quando il suo sogno, o meglio la sua ossessione, non diventa realtà.
È il suo secondo album XXX a farlo salire alla ribalta. È il suo alternative rap, che racconta della sua vita,della strada, ma con una grande capacità lirica, capace di portare la materia di cui tratta ad un livello superiore.
Ma è forse il suo ultimo album Atrocity Exhibition, probabilmente il più sperimentale, a segnarne il definitivo salto di qualità.
Le atmosfere assumono tinte dark, i testi diventano incredibilmente crudi, le basi arrivano a fondere tra loro vari generi, condensando la variegata formazione musicale di Danny, sempre con tonalità cupe, che conferiscono all’album un senso di irrequietezza glaciale.
Il tutto è impreziosito dalle collaborazioni con artisti del calibro di Kendrick Lamar, Earl Sweatshirt ed Ab-Soul.
Tutto questo sembra l’ennesima prova che Danny Brown stia portando la sua materia ad un livello ulteriormente superiore, ancora una volta.
https://open.spotify.com/artist/7aA592KWirLsnfb5ulGWvU
Steven Ellison, a.k.a. Flying Lotus, a.k.a. FlyLo per gli amici, a.k.a. Captain Murphy quando si tratta di chiudere barre, è un musicista che forse definire poliedrico è riduttivo.
Attivo fin dai primi anni 2000 in vari campi artistici, in particolare in quello della musica, in particolare in quello dell’electronica, che l’ha portato alla ribalta come produttore.
Lo stile delle produzioni di Ellison sotto il nome di Flying Lotus è sempre stato sull’electronica sperimentale, influenzato da generi come il jazz o dalle produzioni hip hop di artisti come Madlib.
Sarebbe quindi sembrato alquanto strano se questo ragazzo californiano, influenzato a tal punto da produzioni così affini all’hip hop, non avesse mai deciso di cimentarsi al mic con la nobile arte del rap.
Avrebbe potuto essere, ma così non è stato. Perchè qualche settimana dopo il rilascio del mixtape Duality da parte di un certo Captain Murphy, che stava iniziando ad attirare le attenzioni del pubblico, il misterioso artista decise di rivelare la propria identità: altri non era che FlyLo, a.k.a. Flying Lotus, a.k.a. Steven Ellis stesso.
Oltre ad essere profondamente influenzato dai lavori di Madvillain ed MF DOOM per quanto riguarda la parte lirica, lo stile di Captain Murphy assomiglia (manco a dirlo)a quello di Flying Lotus per quanto riguarda le produzioni.
In effetti, metà dei pezzi di Captain Murphy risultano essere prodotti, stando ai credits, da Flying Lotus, il che fa quasi sfuggire di mente il fatto che i due in realtà siano la stessa persona.
Blackie (bisognerebbe scriverlo tutto maiuscolo con gli spazi, così come da nome all caps with spaces)è sicuramente uno dei rapper più interessanti della scena punk/industrial hip hop underground.
Personaggio che preferisce agire lontano dai riflettori, Blackie fa per voi se la vostra definizione di artista alternativo e sperimentale include anche il fatto che l’artista debba essere semisconosciuto e poco propenso ad essere apprezzato dalle masse.
Lo stile di questo ragazzo texano si basa fortemente su liriche violente e di forte impatto, con testi a volte politici a volte autobiografici, spesso (quasi sempre) vomitati con voce rauca su basi che variano dal noise elettronico più bieco, ai sample minimal stile 8 bit, alle strumentali alla chitarra o al pianoforte, che stridono in maniera davvero forte con la voce del buon Blackie che quasi si fa venire un’ulcera mentre urla come un forsennato.
Non è sicuramente il tipo di hip hop da mettere ad una festa quando vi passano il cavo AUX, almeno non se volete farvi nuovi amici. È più il tipo di roba che vi farà ricevere occhiatacce, o che attirerà gente con i vostri stessi gusti particolari.
Lo stile di Blackie è in continua evoluzione, e subisce mutamenti non da poco album dopo album, ma il suo lavoro fin dagli inizi del millennio gli ha consentito di essere uno dei precursori della nuova ondata hip hop, malgrado la scarsa fama.