Wind River – La recensione in anteprima

Wind River - La recensione in anteprima - Terza parte della trilogia della frontiera di Taylor Sheridan, insieme a "Sicario" ed "Hell or High Water".

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Taylor Sheridan torna ad occuparsi della frontiera con Wind River

Questa volta lo sceneggiatore di “Sicario” ed “Hell or High Water“, entrambi successi degli anni passati, si occupa dei nativi americani, sempre più isolati e lontani dalla società, nelle terre innevate del Wyoming. Sheridan cura anche la regia di questa ultima pellicola della trilogia della frontiera, riuscendo nel duro compito di non sfigurare davanti al lavoro di Denis Villeneuve.

Cory Lambert (Jeremy Renner) è un esperto cacciatore che si occupa di uccidere i predatori. Durante una battuta di caccia, trova il corpo di una giovane donna originaria della riserva indiana poco distante. L’uomo, che ha forti legami con la comunità di nativi e con un passato travagliato, aiuterà la polizia locale e l’agente dell’FBI Jane Banner (Elizabeth Olsen) a risolvere un caso apparentemente senza soluzione.

Il film, già passato alla scorsa edizione di Cannes, è stato proiettato in anteprima durante la 35° edizione del Torino Film Festival.

Wind River – La recensione in anteprima – Il film è la prima vera prova registica di Sheridan, che aveva affidato i due capitoli precedenti ad altri direttori. L’americano dimostra tutta la sua abilità anche dietro la macchina da presa, che gli è valso il premio per la migliore regia nella sezione “Un certain regard” a Cannes. Sheridan gira la pellicola con uno sguardo glaciale, in perfetta coerenza con il freddo delle montagne innevate. La neve ed il sangue si mescolano ancora una volta, regalandoci scenari suggestivi; come è spesso accaduto nel cinema. Un neo-western in linea con la visione di Sheridan, che fa del cinismo, della critica sociale e della freddezza i suoi punti di forza.

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Wind river

Così come i suoi predecessori, Wind River porta con sé una riflessione sulla società americana, indagando questa volta sulla comunità di nativi. Un mondo spesso dimenticato e abbandonato a sé stesso, da cui è difficile emergere socialmente. Nelle fredde montagne del Wyoming i nativi continuano la loro vita, restando distaccati da ciò che avviene all’esterno. Un gap molto evidente che viene accentuato dal giovane Olsen, un’inesperta agente capitata quasi per caso ad indagare nella riserva.

Wind River – La recensione in anteprima – È nel personaggio interpretato da Renner, però, che Sheridan riversa quel tocco di intimità che rende la pellicola anche un viaggio all’interno dell’animo umano. Lambert è stato infatti colpito anni fa da un grave lutto e sta ancora cercando di elaborarlo. Accetta di aiutare l’agente dell’FBI proprio per tentare di avere delle risposte alle sue domande. Un “Ritorno alla Vita” che incontra il freddo mondo della frontiera. È proprio questo il valore aggiunto della pellicola; non teme i tempi di riflessione e riesce ad amalgamarli sapientemente con aspetti più action.

In tutto questo, la tensione resta sempre altissima.

Gli elementi thriller funzionano molto bene e le scene d’azione sono ben calibrate nel corso della pellicola, oltre ad essere molto efficaci. Un perfetto connubio tra il giallo investigativo ed il western con la durezza del rapporto tra uomo e ciò che è selvaggio, condito da un’introspezione raramente affrontata nei film di questo tipo.

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Wind river

Wind River – La recensione in anteprima – Dal punto di vista tecnico nulla da eccepire al lavoro di Sheridan e del direttore della fotografia Ben Richardson. Lo spettacolo delle montagne innevate è restituito perfettamente dalle immagini, capaci di trasmettere un freddo glaciale e i brividi sulla pelle. Da sottolineare la colonna sonora, composta da Nick Cave e Warren Ellis, perfettamente integrata con le immagini ed il gelo dell’ambiente naturale.

Una pellicola che punta molto in alto, così come i suoi due predecessori. Un film di cui sicuramente sentiremo parlare nel prossimo futuro anche in ottica Oscar. Al momento non si hanno dettagli sull’uscita del film nelle sale italiane, nonostante sia già stato rilasciato lo scorso 4 agosto negli Stati Uniti. Verosimilmente, potrebbe arrivare nei primi mesi del 2018. Speriamo non solo arrivi il prima possibile, ma soprattutto non venga dimenticato.