Si può legittimamente parlare dei Tangerine Dream come dei Pink Floyd tedeschi, per quanto rispetto al quartetto inglese essi si mantengano su uno stile ben più astratto. Abbiamo panorami di tastiere e synth ambient, un’atmosfera onirica, ipnotica e sottile, mai troppo invadente.
Impressioni sonore che confluiscono l’una nell’altra senza fare rumore, con estrema fluidità. Pure, è difficile ascoltare questo album senza ripensare ai vari Ummagumma, Atom Heart Mother e Dark Side of the Moon, dei quali si ritrovano qui le componenti più psichedeliche.
Harmonia – Deluxe (1975)
Questo disco è del 1975, ma potrebbe tranquillamente essere un disco del 1981. Gli Harmonia sono formati qui tra gli altri da Hans-Joachim Roedelius e Dieter Moebius (entrambi già nei Cluster), Michael Rother (già membro dei Neu!), Mani Neumeier (già nei Guru-Guru).
La band propone un perfetto esempio di synthpop prima del tempo, mostrando precisamente come le musiche qui presenti influenzeranno negli anni a venire il suono di artisti come Depeche Mode e Gary Numan.
Solo la terza traccia, Monza (Rauf und Runter), si rifà ad una specie di hard rock post-psichedelico. Il resto è un trionfo di tastiere e ritmi quasi-dance, su musicalità parecchio orecchiabili. Il synthpop inglese era appena dietro l’angolo.
Il disco dei Popol Vuh si presenta da subito come un album raffinato, dal carattere classicheggiante. Pianoforte, chitarra e voce creano un’atmosfera delicata, armoniosa, che se da una parte strizza l’occhio ai barocchismi del rock anni ’60, dall’altra richiama echi di Claude Debussy e Erik Satie, trovando anche spazio per alcuni passaggi psichedelici.