Per anni il Becchino è stata una delle figure minacciose nel mondo del pro-wrestling. La sua figura aveva un alone di soprannaturale, e la sua carriera nel ring fu devastante. La sua entrata era un lenta camminata sul ring sulle note di una potente musica orchestrale, tra le fiamme e i fulmini. La musica funebre ha accompagnato Undertaker per tutta la sua carriera (a parte una breve parentesi in cui faceva il biker e aveva i Limp Bizkit). Immortale.
2. Cult of Personality – Living Colour
C.M. Punk, autoproclamatosi Best in the World, è stato il portabandiera della rabbia del pubblico WWE. Con segmenti tv al vetriolo non scritturati, il wrestler parlava del disappunto, suo e dei fan, di vedere alcuni lottatori di talento della federazione sprecati in favore di wrestler di punta come The Rock e John Cena. La musica dei Living Colour era una trasposizione in musica del suo tentativo di dar al pubblico la libertà decisionale. The Voice of the Voiceless.
Hulk Hogan scioccò il mondo del wrestling nel 1996, quando insieme a Scott Hall e Kevin Nash fondò il New World Order, un gruppo il cui scopo era prendere il possesso della WCW, distruggendo i wrestler di punta. Sulle note Hendrixiane di Rockhouse, tutto diventava bianco e nero. L’ Nwo entrava sul ring e arrivava il caos.