Daniel Day-Lewis ha sempre stupito per l’intensa preparazione nell’interpretare i suoi ruoli nei film, sia nel fisico che nella mente. Questo sembra il caso della sua presunta, ultima interpretazione finale, ne Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, in cui il premio Oscar, prossimo alla ritirata, interpreta un sarto nella Londra degli anni 50.
Il film si presenta come un dramma romantico che vede tra i protagonisti Daniel Day-Lewis, nei panni di Reynolds Woodcock, Lesley Manville, sua sorella e Vicky Krieps che interpreta Alma la donna che farà innamorare Reynolds.
Mark Bridges ha curato i costumi
Dopo aver già collaborato con Anderson in altri film, vincendo anche un Oscar per The Artist, il costumista, torna a infondere nel nuovo film la sua conoscenza della moda. In occasione del Key West Film Festival, dove ha ricevuto la chiave d’oro per il costume design in onore ai suoi successi in carriera, Bridges, rivela alcune indiscrezioni circa la lavorazione de Il filo nascosto. Persino il suo dover insegnare a Daniel Day-Lewis a cucire, cosa che non è andata come previsto.
“Daniel ha imparato a lavorare in un modo diverso da come avrebbe dovuto.” Afferma Bridges.” L’avevo messo a lavorare con un ragazzo di New York che conoscevo, ma ignoravo la sua metodologia. Sul set ci ritrovammo a lavorare con un cutter francese, ed è così che avrei voluto che lavorasse, ma ormai aveva imparato a lavorare nell’altro modo.” Fortunatamente Bridges ha lavorato sul set con lo strumento regolare che porta sempre con sè, potendo così plasmare il tessuto nel rispetto della moda dell’epoca.
Anderson è stato ispirato da veri sarti conosciuti realmente, e ha preso come modello principale il famoso stilista spagnolo Cristobal Balenciaga. Bridges rivela che chiunque faccia parte della produzione, deve leggere il libro Il Maestro di tutti noi: Balenciaga, i suoi laboratori, il suo mondo. Ma non era solo questo il punto di riferimento, sono state introdotte anche alcune parti della vita di Lucian Freud, di Dior e di Charles James. “Sono state prese figure che hanno alimentato la storia di Anderson, cercando di andare oltre le foto, ma andando a scavare fino a ciò che succede dietro le quinte.” aggiunge Bridges. “Volevamo creare un personaggio totalmente diverso dai sopraccitati, qualcuno che si staccasse dall’ impronta francese e che fosse verosimile ai suoi contemporanei vissuti nella Londra di quegli anni.”
Il filo nascosto è in primis una storia d’amore
Bridges ha disegnato quasi 50 capi per il film, e tutti sono stati presentati in una sfilata. Tuttavia Anderson ha recentemente affermato di essersi ispirato al film Rebecca. Bridges è stato rapido nel carpire che la professione di Reynolds fa da sfondo alla sua storia d’amore con Alma. Continua Bridges “Paul voleva ricollegare le cose che accadevano ai due protagonisti e trasformarle in abiti di sartoria. La storia è la loro. La moda è al servizio delle loro vite, racconta e accompagna ciò che fanno e le loro relazioni. Questo è quello che fa la moda.”