I 20 monologhi più coinvolgenti tratti da un film

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Spesso all’interno di un film è presente uno o più monologhi, che mettono alla prova la bravura di chi li recita. Esistono pellicole divenute celebri nella cultura popolare magari proprio per quel preciso monologo, che racchiude lo spirito del film. Attenzione, per evitare ovvi spoiler, se non avete ancora visto il film o i film citati, non leggete quella parte dell’articolo. Non è possibile parlare di un monologo senza rivelare irrimediabilmente qualcosa della trama. Ecco a voi I 20 monologhi più coinvolgenti tratti da un film.

Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin (1940)

I 20 monologhi più coinvolgenti tratti da un film

Un film scritto, diretto e prodotto da Charlie Chaplin. La storia racconta le vicende di un barbiere ebreo che durante la Prima Guerra Mondiale combatte nell’esercito e compie un’azione eroica, salvando un ufficiale. Dopo questo salvataggio, l’aereo dove si trovavano precipita ed il barbiere perde la memoria. Dopo diversi anni trascorsi in ospedale, il barbiere ritorna nella sua bottega nel ghetto e si rende conto delle azioni antisemite che stanno prendendo piede in città. Questo film divenne famoso per la sua aspra critica contro il nazismo e nello specifico Adolf Hitler e il movimento tedesco. Un’opera straordinaria di un’intelligenza unica per i suoi tempi. Nel 1941 ottenne cinque candidature ai premi Oscar, tra cui Migliore Attore e Miglior Film. La mia scelta ricade sul discorso finale, uno dei monologhi più belli della storia del cinema.

I 20 monologhi più coinvolgenti tratti da un film

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Persona di Ingmar Bergman (1966)

I 20 monologhi più coinvolgenti tratti da un film

L’attrice Elizabeth Volger (interpretata da Liv Ulmann) durante una rappresentazione teatrale si blocca completamente, ed è presa da un attacco isterico. Dopo questo episodio la donna si chiude in un mutismo assoluto. Viene ricoverata in un ospedale psichiatrico, ma nessuno sembra riuscire a comprendere cosa le sta accadendo. Non soffre di afasia, ma la sua è una scelta volontaria. Per cercare di risolvere la situazione, la dottoressa le affianca un’infermiera: la giovane e timida Alma (Bibi Andersson). Le due ragazze partono così per un periodo di riposo nella casa in riva al mare. Persona è tra le opere più grandiose del regista svedese. Il film è ricco di sequenze surreali, confuse e sperimentali, quasi a cercare una rappresentazione dell’inconscio. Il tutto è arricchito da uno studiato bianco e nero. Sono presenti anche numerosi primi piani che catturano ogni minima espressione delle attrici, entrambe elevano il film con il loro lavoro. Il monologo scelto per rappresentare questo film è quello recitato dalla dottoressa, dopo aver visitato la muta Elizabeth.