10 migliori suites del prog

Condividi l'articolo

Pink Floyd – Atom Heart Mother

La prima canzone prog dei Pink Floyd in senso stretto, Atom Heart Mother vede i quattro accompagnati da un’orchestra al completo, assunta per l’occasione.

In questa lunga composizione i Pink Floyd si cimentano in quella che diventerà poi la loro specialità, ossia dilatare a dismisura pochi semplici giri di accordi.

Prog

Completano il tutto assolo accuratamente studiati con l’effettistica adeguata e trovate d’atmosfera come i cori aulici sparsi qua e là.

Yes – Close to the Edge

Ispirati dal libro Siddartha di Herman Hesse, gli Yes propongono il loro tipico miscuglio: funk, post-psichedelia, folk prog. Il risultato è una traccia intricata e complessa, con frequenti cambi di tempo e fraseggi ricercati.

Prog 6

I protagonisti sono il chitarrista Steve Howe e il bassista Chris Squire, le cui intersezioni di chitarra e basso formano la struttura portante dell’intero pezzo. Pure notevoli sono le tastiere di contorno del sempre eccellente Rick Wakeman.

Emerson, Lake & Palmer – Karn Evil 9

Altra storia distopica ambientata in un possibile futuro non troppo lontano, Karn Evil 9 descrive un grottesco carnevale futuristico che somiglia più a una fiera degli orrori, e lo fa con uno spirito gioviale e ironico.

LEGGI ANCHE:  David Gilmour: Il live a Pompei verrà proiettato al cinema!

Prog 8

A sezioni marcatamente prog, in cui su tutto dominano le tortuose tastiere di Keith Emerson, si alternano momenti di improvvisazione jazz, rumorismi e strofe classiche. Un panorama completo, insomma, in cui Emerson ha modo di sfoggiare tutta la propria abilità tecnica e compositiva.

Genesis – Supper’s Ready

L’epica cavalcata di questa composizione dei Genesis rappresenta quanto di meglio la musica inglese aveva da offrire all’epoca. I cinque, nella loro formazione classica, passano da lunghi arpeggi pastorali a puri perfezionismi classicheggianti.

La tecnica è prominente, ma è in realtà l’atmosfera della composizione a risaltare. La voce di Peter Gabriel racconta una storia fatta di sogni e battaglie, attraverso momenti alla Beatles (“Willow Farm”) e una sezione che già dice tutto dal titolo: “Apocalypse in 9/8”.

Prog 3

Nel finale si giunge nientemeno che alla seconda venuta di Cristo. Con Supper’s Ready i Genesis innalzano i propri standard e quelli del genere progressive come mai più avverrà in seguito.