10 migliori suites del prog

Condividi l'articolo

King Crimson – Lizard

La prima composizione “lunga” dei King Crimson è molto in debito con la loro canzone più famosa, 21st Century Schizoid Man. Anche qui abbiamo complessi intrecci di fiati jazz, sezioni di semi-improvvisazione e momenti più rock che creano un miscuglio poco omogeneo e anzi molto variegato.

Prog 10

L’impressione che se ne ha è quella di una composizione creata senza uno scopo preciso, e non seguendo un disegno unitario. Ed è ciò che la rende notevole per il panorama prog dell’epoca. Ai tempi di Lizard la formazione dei King Crimson è in transizione, per cui capita che qui compaia come ospite temporaneo Jon Anderson, cantante degli Yes.

(Nota: sul web purtroppo sono disponibili solo parti separate della composizione, come quella qui proposta)

Rush – 2112

Come tipico del loro stile, con 2112 i Rush sfornano una storia su una società distopica controllata dai computer e su un eroe che tenta di ribellarsi. Le vicende sono basate sul racconto Anthem di Ayn Rand.

Prog 2

Musicalmente, la traccia appartiene ancora completamente alla prima fase della carriera dei Rush, fortemente ispirata dai Led Zeppelin. A farla da padrone sono infatti le chitarre elettriche, i riff, gli arpeggi e gli assolo, con uno stile molto hard rock.

LEGGI ANCHE:  Syd Barrett: in arrivo il documentario Have You Got It Yet?

Jethro Tull – Thick as a Brick

Ian Anderson scrive questo pezzo per scherzo, sentendo definire come “progressive” l’album precedente della sua band, Aqualung. Risultato: quella che doveva essere una parodia è diventata una delle suite prog più apprezzate.

Prog 4

L’intera composizione è stata scritta da Anderson stesso, con competenza e coerenza, facendo mostra di una perizia non indifferente. Il folk progressivo di Thick as a Brick si esprime in un’epopea di quaranta minuti (venti circa per lato, un intero album), nella quale naturalmente non manca mai il flauto del folletto Anderson.

https://open.spotify.com/album/1ZxChDw03SUFGUz0RC8A8M