Recensione Pond – The Weather

Condividi l'articolo

L’ultimo album dei Pond è un gioiello pop psichedelico

The Weather dei Pond, uscito lo scorso maggio ’17, porta a maturazione un percorso evolutivo naturale per la band Australiana. Percorso iniziato forse già con Frond (2010), proseguito con Beard, Wives, Denim (2012) e culminato già in Man It Feels Like Space Again (2015).

Un percorso che ha portato la band di Nick Allbrook e soci ad affinare e levigare il proprio stile. Dal jam rock molto improvvisato e strumentale dei primi album, siamo arrivati a perle di pop psichedelico come Sweep Me Off My Feet, uno dei migliori singoli del 2017.

Pond 2

La formula unisce synthpop, rock psichedelico, indie pop e un tocco di elettronica. Complice, naturalmente, l’onnipresente Kevin Parker dei Tame Impala, tra l’alto co-fondatore ed ex-batterista degli stessi Pond, nonchè produttore di questo album.

Ed in effetti è un percorso in parallelo quello che le due band, i Pond e i Tame Impala, stanno compiendo. Un percorso che accoglie le sonorità pop come una liberazione, l’accettazione del cambiamento dei tempi e dello sconvolgimento degli equilibri nella musica.

LEGGI ANCHE:  Tame Impala - Borderline: tra fama e alienazione

Per ciò The Weather è un disco estremamente orecchiabile, aperto alle masse, radio-friendly, semplice e diretto.

Pond 3

Beninteso, non è un disco completamente pop. Il rock and roll si sente ancora, ma qui si esprime in diverse variazioni sul tema con disparate sonorità vagamente ispirate agli anni ’70. E per anni ’70 non si intendono i Led Zeppelin: abbiamo il soul di Paint Me Silver, la psichedelia della title track, la new wave di 30000 Megatons.

Si aggiunge il piccolo esperimento di A / B, una canzone divisa in due “lati”, come una vecchia musicassetta. Il lato A è un pezzo acid garage stile 1970, il lato B è una delicatissima ballad. Emerge la componente nostalgica e revival, prominente nei gruppi mainstream di oggi. Emerge altresì la volontà di non accomodarsi su sonorità troppo morbide, e non abbandonare i suoni che i Pond strimpellavano ai primi tempi, nel 2009.

Insomma, l’ultimo disco dei Pond è un disco che sa che cosa vuole e se lo prende. La band rappresenta ora la punta di diamante della scena psichedelica di Perth. E non solo. C’è un fronte musicale in continua evoluzione che non ha paura di confrontarsi, evolvere, cambiare, muoversi verso “l’alto” come verso “il basso”. E i Pond sono in prima linea, come The Weather ampiamente dimostra.