La critica lo ha messo sul piedistallo ancora prima della release. Non basta più: invece che un podio, Blade Runner 2049 ha decisamente bisogno di una campana di vetro bello spesso.
Dopo il rilascio nei cinema, il film ha iniziato a lievitare come un impasto fatto male. La durata lo ha penalizzato, la campagna di marketing non ha funzionato a dovere, e sopratutto il confezionamento per il pubblico cinese ha fallito in pieno. In poche parole, ha rischiato di essere un flop paradossale.
Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, sappiamo che 2049 è diventato un cult a tutti gli effetti agli stessi livelli di Blade Runner. Altra “positività ”, almeno per gli studios, è la lezione fornita dagli orientali: sempre più blockbuster vengono di fatto confezionati per essere fagocitati dai cinesi. Stavolta il pacchetto è stato chiuso male.
La porzione decisamente mezza vuota spetta agli investitori. Alcon Entertainment, che ha prodotto il film, e tutto il gruppo degli investitors, hanno già calcolato un ritorno in perdita di 80 milioni.
Il calcolo è frutto di aspettative, relazionate al costo della pellicola, a cui va sottratto il ritorno fisso della Sony, secondo i patti stretti con Alcon.
In cifre, il film è costato 115 milioni, ci si aspettava un guadagno immediato di 400, di cui 110 devono tornare in ogni caso alla Sony, la cui fetta sembra l’unica certezza materiale fornita dal film.
Noi invece al film ci crediamo molto, come dimostra la NOSTRA RECENSIONE, e come ci ha creduto il deluso Villeneuve.