Dal 5 Novembre è su Netflix la terza stagione in italiano dell’originale serie animata Rick and Morty, ideata da Justin Roiland e Dan Harmon.
La serie racconta le avventure spaziali interdimensionali dell’anziano scienziato Rick Sanchez e del nipote adolescente Morty. Il geniale caos e l’imprevedibilità di questi viaggi riescono a stupire, divertire e coinvolgere lo spettatore, rendendo lo show molto più di un semplice cartone animato.
In tutto questo anche la musica fa la sua parte. Il primo promo della serie era accompagnato da Debaser dei Pixies, che faceva da sottofondo ad alcune delle scene più belle della prima stagione.
Ma le canzoni originali che caratterizzano la serie sono il risultato dell’ottimo lavoro del compositore Ryan Elder. Lavorare alla colonna sonora gli richiede molta creatività nelle scelte, come ha raccontato lui stesso in alcune interviste.
Gli autori della serie lo chiamano con le richieste più strampalate e lui cerca di accontentarli in modo originale.
Cosa può rispondere quando Dan Harmon gli chiede quale possa essere il suono degli strumenti su un pianeta di sole rane? Oppure gli dice:
“Mi serve una marcia reale per una specie di insetti che si credono koala”
Elder svela anche che la sigla di Rick and Morty in realtà era stata scritta per un’altra serie che non è mai andata in onda. Fu poi scelta come sigla provvisoria per la serie di Roiland e Harmon. Riscosse subito parecchio successo, perciò decisero di tenerla come sigla definitiva.
Nel secondo episodio della prima stagione Rick e Morty viaggiano nei sogni, in una divertente parodia di Inception. Si ritrovano così nella stanza del piacere di Mrs. Pancakes, tra vizi e perversioni sessuali aliene. Quale musica può rappresentare al meglio una situazione del genere? Dopo qualche tentativo Elder arriva alla conclusione che un mix di canti gregoriani è la soluzione ideale.
La musica è al centro dell’episodio Get Schwifty, in cui delle giganti teste aliene propongono un contest musicale con in gioco la sopravvivenza dei pianeti. Ecco allora una nuova sfida per il compositore: realizzare una canzone di una band che ha come membri degli alieni. La soluzione scelta in questo caso è un insieme di percussioni provenienti da tutto il mondo.
Troviamo poi il breve brano Human music, ascoltato alla radio da Jerry, il padre di Morty, quando si ritrova in una realtà parallela costruita dagli alieni. Il compositore e gli autori decisero di riprendere lo stesso motivo in un altro episodio come musica per l’asilo dei Jerry (un posto dove i Rick delle diverse dimensioni portano i Jerry).
Infine Elder ha dichiarato che il brano che preferisce nella serie è Goodbye Moonmen, con citazione di David Bowie, nel tragicomico momento d’addio tra Morty e Fart (forma gassosa di intelligenza superiore).
Le richieste degli autori sono strane e insolite, ma il compositore sembra sempre pronto a trovare soluzioni innovative, continuando a realizzare le sue originali canzoni aliene per la serie animata.