L’incontro di David Lynch al Festival di Roma

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Alla XII Festa del cinema di Roma, a 40 anni di distanza dal suo primo lungometraggio, il regista David Lynch ha ricevuto il Premio alla Carriera consegnatogli da Paolo Sorrentino.

Nella sala Sinapoli dell’Auditorium, gremita dal pubblico accorso per l’evento, il regista ha parlato delle sue opere più influenti e degli artisti e registi che lo hanno ispirato nella sua enorme carriera. Attraverso brevi sequenze proiettate sullo schermo ha ripercorso assieme al pubblico la storia dietro le pellicole più importanti della sua filmografia, da EraserheadMulholland Drive passando per Blue Velvet e terminando con Inland Empire, fino alla serie cult I segreti di Twin PeaksLynch ha spiegato il suo amore per la pittura e per la scultura, citando in particolare un artista a cui tiene molto, il pittore irlandese Francis Bacon, col suo surrealismo e le sue figure distorte.

Inoltre il regista ha parlato dei suoi tre film preferiti che hanno maggiormente influenzato la sua carriera, tra i quali  di Federico Fellini, Lolita di Stanley Kubrick e Sunset Boulevard di Billy Wilder. Mai banale nell’uso delle parole, il regista ha poi narrato dell’emozionante ultimo incontro con Fellini, e di come si salutarono poco prima della morte di quest’ultimo:

“Rividi Fellini nel ’93, quando mi trovavo a Roma a girare uno spot pubblicitario proprio insieme a Tonino Delli ColliFellini era ricoverato in ospedale e chiesi a sua nipote di poterlo andare a trovare. Mi disse di sì, andai in ospedale e, quando entrati nella sua stanza, lo vidi seduto su una sedia a rotelle fra due letti singoli che parlava con Tonino e con il giornalista Vincenzo MollicaTonino e Vincenzo si misero da una parte e io iniziai a parlare con Fellini. Lui mi teneva le mani e io gli dissi: il mondo sta aspettando il suo prossimo film. Poi me ne andai. Più tardi Vincenzo mi rivelò che, subito dopo avermi visto lasciare la stanza, Fellini aveva detto “è un bravo ragazzo”. Due giorni dopo la mia visita, Federico entrò in coma e due settimane dopo morì”.

L’evento si è poi concluso con la premiazione da parte di un Sorrentino febbricitante, Lynch dal canto suo sempre garbato e nella più completa tranquillità riceve il suo premio, saluta, ringrazia e infine si emoziona, andandosene dalla sala sotto gli scroscianti applausi di un pubblico in totale visibilio.

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