Alla XII Festa del cinema di Roma, a 40 anni di distanza dal suo primo lungometraggio, il regista David Lynch ha ricevuto il Premio alla Carriera consegnatogli da Paolo Sorrentino.
Nella sala Sinapoli dell’Auditorium, gremita dal pubblico accorso per l’evento, il regista ha parlato delle sue opere più influenti e degli artisti e registi che lo hanno ispirato nella sua enorme carriera. Attraverso brevi sequenze proiettate sullo schermo ha ripercorso assieme al pubblico la storia dietro le pellicole più importanti della sua filmografia, da Eraserhead a Mulholland Drive passando per Blue Velvet e terminando con Inland Empire, fino alla serie cult I segreti di Twin Peaks. Lynch ha spiegato il suo amore per la pittura e per la scultura, citando in particolare un artista a cui tiene molto, il pittore irlandese Francis Bacon, col suo surrealismo e le sue figure distorte.
Inoltre il regista ha parlato dei suoi tre film preferiti che hanno maggiormente influenzato la sua carriera, tra i quali 8½ di Federico Fellini, Lolita di Stanley Kubrick e Sunset Boulevard di Billy Wilder. Mai banale nell’uso delle parole, il regista ha poi narrato dell’emozionante ultimo incontro con Fellini, e di come si salutarono poco prima della morte di quest’ultimo: