Immaginate di trovarvi con un gruppo di amici scappati di casa, sbucciandovi le ginocchia sull’asfalto nel tentativo di emulare improbabili trick sui vostri skate, per le strade dei sobborghi di Los Angeles, bevendo le birre più a buon mercato disponibili, con una grandissima voglia di urlare il vostro (evidente) disagio verso il mondo. Se siete riusciti ad immaginare perfettamente tutto questo, è probabile che in sottofondo alla scena, in maniera del tutto inconsapevole, la vostra mente abbia fatto partire l’album di debutto dei Fidlar.
Il garage rock ed il punk si fondono in quest’album a tratti aggressivo ed attaccabrighe, soprattutto verso qualche band surf rock apparentemente rivale (ogni riferimento ai Wavves è puramente casuale)(no, sul serio, è casuale). D’altra parte, il nome della band (e dell’album) riprende uno dei mantra della nobile arte dello skate: Fuck It Dog, Life Is A Risk.
Questa band skate punk ha dato vita ad un album altamente corrosivo, sporco ed, ovviamente, Lo-Fi.
Difficile dare una definizione precisa del genere di quest’album ed, in generale, dello stile dei Japandroids. Sicuramente Post-Nothing, album di debutto del duo canadese, suona indie, ma anche punk, e pensandoci bene anche noise, con quella sola chitarra capace di sostenere il suono di una band intera.
Una cosa sicura è che il Lo-Fi Rock scorre potente in questo lavoro del 2009. E pensare che lo stesso duo inizialmente non credeva nella potenza e nell’energia travolgente di quest’album, tanto da portare i due a decidere di scogliere la band prima ancora di pubblicarlo. Fortunatamente, la casa di produzione riuscì a spingerli a continuare, ed in seguito il grande successo tra pubblico e critica li convinse che probabilmente si trovavano sulla buona strada.
Avete sentito parlare di post-punk, post-rock, post-hardcore? Bene, ora preparatevi ad ascoltare il Post-Niente.