Album che incarna in pieno lo stile fai-da-te del Lo-Fi rock, Bass Drum of Death è il secondo album dell’omonima band del Mississippi.
I Bass Drum of Death nascono come one man band del chitarrista John Barrett, che suona tutti gli strumenti nel proprio garage e li mixa sul proprio computer col famoso programma per Mac GarageBand, il che conferisce un sano tocco di genuinità allo stretto significato delle parole garage rock.
La band ha una formazione parecchio instabile, con l’alternarsi di diversi batteristi per i live, che sono poi entrati a far parte della band in pianta stabile per abbandonarla in seguito, e di eventuali bassisti o secondi chitarristi, tra cui figura il giovanissimo fratello minore di Barrett. Tutta questa instabilità si riversa anche nelle produzioni della band, che dal 2014, anno di rilascio dell’ultimo album Rip This, non ha più pubblicato nuovo materiale e sembra essere praticamente sparita dalla circolazione.
Questo lavoro, comunque, ha avuto un più che discreto successo, e tra le componenti principali troviamo la semplicità del suono fatto in casa e lo stile squisitamente garage-punk.
Se questi quattro ragazzi da San Diego, California si mettono in testa di fare un album tra l’indie ed il punk, ovviamente con sfumature Lo-Fi, incentrato sulla tanto decantata vita da spiaggia e la surf-religion, potete stare pure certi che il risultato sarà qualcosa di fuori dal normale. Se poi ci aggiungete che la maggior parte del materiale proviene da demo scritti con la partecipazione dell’icona Zach Hill (Hella, Death Grips), allora il prodotto finale sarà qualcosa di straordinario.
King of the Beach è, quindi, il tipo di album che vi farà venire voglia di prendere la vostra tavola da surf sottobraccio, andare a cavalcare le onde e fare falò la sera sulla spiaggia, anche se abitate nel più sperduto paesino di montagna dell’Alto-Adige.