Ian McKellen al festival di Roma: “non fate come Kevin Spacey e dichiarate subito la vostra omosessualità”

l'attore alla Festa del Cinema di Roma: «Consiglio a tutti gli omosessuali di dichiararsi, la mia carriera è migliorata quando l'ho fatto»

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Un Ian McKellen disponibile a rispondere a tutte le domande e innamorato del Bel Paese, quello che abbiamo visto alla Festa del Cinema di Roma.

Uno dei più grandi attori del teatro inglese, iniziò la sua carriera a 13 anni interpretando Malvolio ne “La Dodicesima Notte” di Shakespeare. Reduce dall’ultimo tour dei teatri del Regno Unito, nei panni di Re Lear.

Preferisce non parlare dell’attentato di New York, non per sminuire la tragicità di tale avvenimento ma “perché è necessario e fondamentale distrarsi nella vita, così come pensare positivo; io lo faccio sempre anche se mi rende un po’ egoista. Ad esempio non ho mai pensato di avere figli, e non mi sono mai pentito di non averli avuti. Fare sesso per me era illegale fin a quando avevo 29 anni. Per la legge sarei stato un criminale. Anzi la cosa migliore di essere gay, per me era proprio quella di non avere figli. Ora è troppo tardi. Mi piace frequentare i giovani, lo faccio e non mi sono dovuto preoccupare della loro educazione”.

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Spende qualche parola anche sul Coming Out di Kevin Spacey dopo le accuse di molestia sessuale e sull’importanza di dichiarare la propria omosessualità il prima possibile:

Per un ragazzo o un uomo gay, dichiarare la propria omosessualità è la cosa migliore che possa fare, perché così si smette di mentire, si diventa persino più attraenti, si ha più fiducia in sé stessi e tutto migliora. Io l’ho fatto tardi, a quarantanove anni, ma era anche un’epoca diversa e so che non è facile per tutti. Molti hanno paura di ferire i propri genitori, altri di perdere il lavoro, ma bisogna avere coraggio anche perché posso confermare che da quando l’ho detto, la mia carriera è decollata. Cari attori gay, ditelo e non abbiate paura. Dopo starete solo meglio. Non fate come Kevin Spacey, che lo ha detto in un momento inopportuno. Pensate ad avere una carriera e a costruirla per bene, non ad essere delle star“.

Non nasconde l’amore per l’Italia e soprattutto per Eduardo De Filippo.

Non l’ho mai visto sul palcoscenico, ma l’ho incontrato in un teatro a Milano grazie a Giorgio Strehler. E proprio lui in quell’occasione recitò in italiano un brano de “La tempesta” di Shakespeare, poi lo feci io recitando in inglese. A questo punto si alzò Eduardo De Filippo e lo fece in napoletano. Fu grandioso, se avessi potuto scegliere una compagnia nella quale recitare avrei scelto la sua”.

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Alla domanda, “Ha paura di qualcosa” risponde “Ho paura dei politici, dei militari, delle pallottole e soprattutto della stupidità umana. Nel mio lavoro non temo nulla, posso assumermi dei rischi sia in teatro che al cinema