Chuck Palahniuk a Roma, ospite alla festa del cinema rivela i suoi film horror preferiti

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Chuck Palahniuk, tra gli scrittori più influenti e rilevanti della letteratura americana della seconda metà del ‘900.

In particolare per le generazioni a cavallo tra il XX° e XI° secolo. Autore dell’iconico “Fight Club”, di cui successivamente David Fincher ha adattato la trasposizione cinematografica ormai cult.

Ossessionato, baluardo di concetti di “verità” e “lotta” nella società post-contemporanea. Profondo estimatore del genere horror, Palahniuk è stato ospite della festa del cinema di Roma il 31 ottobre. Intervistato dal direttore artistico dell’evento, Antonio Monda, durante un incontro dal titolo “American Gothic”, lo scrittore ha rivelato i suoi film horror preferiti. Un incontro rivelatosi una vera e propria sessione educativa riguardo la cultura pop americana, attraverso uno sguardo narrativamente orrorifico.  Tramite l’analisi di video estratti dai suoi film preferiti, Palahniuk ha operato una profonda riflessione sulla violenza e il concetto del Male, stratificati in particolare nell’immaginario collettivo americano, ma anche globalmente nella società odierna. Di seguito, riportiamo l’elenco dei titoli prediletti dell’autore statunitense.

-Rosemary’s Baby di Roman Polanski (1968) 

-Session 9 di Brad Anderson (2001) 

-Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger) di Tony Scott (1983) 

-Coma profondo di Michael Chrichton  (1978) 

-Ballata macabra di Dan Curtis (1976) 

-Non si uccidono anche i cavalli? Di Sideny Pollack (1969)  

Seppure l’ultimo titolo non si tratti di un horror. Nota a parte per Miriam si sveglia a mezzanotte. Interessante la rivelazione riguardo l’influsso che la pellicola ha esercitato sul lavoro di Fincher, e sulla sua filmografia.

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Ad intervista conclusa, Palahniuk ha lasciato la sala salutando il pubblico e concedendo autografi e selfie; tutto senza lasciare trapelare alcuna indiscrezione riguardante la trama del nuovo romanzo a cui sta lavorando. Unica rivelazione riguarda la tematica del libro: una riflessione sulla centralità razziale in uno scontro tra gang rivali. Ribaltando il concetto di discriminazione e abusi, di cui i bianchi sarebbero vittime. L’opera di cui non si conosce ancora il titolo, potrebbe essere tra le più interessanti dedicate ai risvolti oscuri e negativi del sogno americano rovesciato.