Eyes Wide Shut – La recensione

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“C’è inoltre un romanzo di Arthur SchnitzlerDoppio sogno, che vorrei fare ma su cui non ho ancora cominciato a lavorareE’ un libro difficile da descrivere, e quale libro non lo è? Esplora l’ambivalenza sessuale di un matrimonio felice e cerca di equiparare l’importanza dei sogni e degli ipotetici rapporti sessuali con la realtà”.

Ai tempi dell’uscita di “Arancia meccanica” lo stesso Stanley Kubrick rilasciò questa dichiarazione durante un’intervista con Michael Ciment.

La lettura del testo schnitzleriano affascinò profondamente il regista, determinato a volerne adattare una trasposizione cinematografica per il grande schermo. Tuttavia dovette aspettare fino al 1996 per portare a compimento il suo progetto. Per poi morire poco tempo dopo, appena completato il montaggio del film.

Recensione Eyes Wide Shut – Kubrick quindi rielabora, grazie al supporto di Frederic Raphael, l’opera di Schnitzler, traendone una sceneggiatura cinematografica. Kubrick trasporta il racconto nella New York contemporanea. Bill e Alice Harford, rispettivamente interpretati da Tom Cruise e Nicole Kidman, sono una coppia sposata benestante dell’alta borghesia newyorkese. Conducono una vita mondana, partecipando a feste ed eventi organizzati dall’élite cittadina.eyes wide shut Recensione Eyes Wide Shut – Proprio ad una di queste feste Bill incontra un suo vecchio compagno di università, Nick Nightingale. Sarà l’amico ritrovato a catapultare Bill nel mondo sommerso di una New York libidinosa e sordida. In fuga dal focolare domestico, dopo un litigio con la moglie, Bill si ritrova invischiato in un vortice di perdizione, che osserva da una posizione esterna e distaccata. Bill è costantemente coinvolto in situazioni inerenti la sessualità, non lasciandosi mai andare alla tentazione. Una posizione passiva la sua, di un personaggio sul quale l’azione avviene, piuttosto che agente, punto d’origine dell’azione stessa. Bill subisce il peso di eventi più grandi di lui, con i quali non riesce a confrontarsi, che lo opprimono fino quasi a schiacciarlo.

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Kubrick è interessato a far emergere l’ipocrisia di una società ben pensante e politicamente corretta. Mettendo a nudo i lati nascosti e negativi della società odierna. 

E’ una città le cui strade sono segnate dall’eroticità e la sessualità più esplicita e perversa. Strade ed angoli bui che brulicano di amanti, prostitute, ragazzine promiscue e sessuomani depravatiIn ogni tappa del suo viaggio lungo tutto una notte, Bill si imbatte in situazioni scabrose. Nell’oscurità della notte, liberi di poter dare libero sfogo alla propria libido, alla propria frustrazione sessuale repressa, i cittadini di New York si abbandonano al piacere carnale.

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L’opera di Kubrick tutta ruota attorno all’erotismo e ad una sessualità irrefrenabile che emerge con forza in qualsiasi circostanza sociale.

Recensione Eyes Wide Shut – Persino la figlia di un paziente del dottor Harford, non si contiene dal tentativo di sedurre Bill, letteralmente sul letto di morte del padre. Il messaggio di Kubrick è chiaro. Il regista vuole rappresentare, mettendola in scena, l’istintiva sessualità umana, irreprimibile, innascondibile. Qui risiede il punto di contatto tra Kubrick e Schnitzler. La volontà di intenti è quella di compiere al solito un’aspra critica sociale. L’ideologia autoriale schnitzleriana si inserisce nel contesto estetico del decadentismo viennese. 

Kubrick a suo modo riprende dalla poetica decadentista la volontà di porsi in contrasto con l’ideologia e la morale borghese dominante. Mette in risalto, in un certo senso in tutta la sua filmografia, valori e vizi opposti alla società. Operando da un lato una feroce satira critica, e dall’altro un’esaltazione di pulsioni istintive umane. Pulsioni dalla cui rappresentazione emergono la forza e l’essenza della natura umana. L’idea drammatica di fondo si esprime nel desiderio di raccontare e descrivere la crisi di coppia, l’incomunicabilità del matrimonio quindi, come sintomo e riflesso della crisi dell’individuo nell’era moderna. Il matrimonio, esemplificazione massima del rapporto uomo-donna, diventa il mezzo attraverso cui l’autore opera un’immersione negli abissi della coscienza umana.

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Il sogno diventa lo strumento narrativo per esprimere tali concetti. Il sogno permette di portare alla luce desideri e impulsi celati dalla psiche corrotta e manipolata dalla società. Inoltre ancora il sogno rende incapaci di distinguere tra realtà e finzione dell’opera sia di Schniztler che nella versione di Kubrick.  jopybmfiyj08fj7rzj2gLo stesso titolo dell’opera “Eyes wide shut” pone in essere una contraddizione linguistico-semantica.

Recensione Eyes Wide Shut – La traduzione letterale dall’inglese all’italiano sarebbe “Occhi spalancati serrati“. Tale dicotomia sembra quasi voler instillare nella mente dello spettatore l’idea di un sogno ad occhi aperti. Un viaggio nel delirio personale di Bill, nel quale, le confessioni della moglie riguardo il desiderio solo pensato verso un altro uomo, inducono un sentimento di gelosia allucinatorio. Il dubbio riguardo la consistenza onirica della messa in scena, emerge fievolmente durante la visione. Un indizio potrebbe essere dato dal racconto del sogno del personaggio di Alice, che sembra coincidere con quanto visto da Bill la sera prima. Kubrick rende, in tal modo, labile il confine tra sogno e realtà. Rendono impossibilitato lo spettatore, quanto Bill, sull’operare una precisa distinzione sia sul piano narrativo, sia su quello mentale dello stesso Bill. 

La sensazione di onirico proviene inoltre dall’atmosfera fotografica nella quale la pellicola è immersa, surreale, sgargiante. In tema con la contestualizzazione del periodo natalizio. Ma conferisce al racconto un’aura a tratti irreale, soffusa, appunto onirica. 

Eyes Wide Shut Recensione. Causa la morte improvvisa dell’autore, “Eyes wide shut” viene considerato una sorta di testamento di Stanley Kubrick. Un Kubrick dio cinico e crudele del microcosmo narrativo da lui creato. L’uomo kubrickiano trova appagamento solo nel piacere sessuale. Il film si chiude sull’ultima battuta di Alice, che propone una “scopata” come risoluzione ai problemi di coppia.