1. Il Miglio Verde diretto da Frank Darabont (1999)
Il Miglio Verde è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Stephen King. Ottiene quattro nomination agli Academy Awards del 2002 nelle categorie Miglior film, Migliore attore non protagonista, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior sonoro.
Paul Edgecomb (Tom Hanks) è una guardia carceraria che lavora nel braccio della morte del carcere di Cold Mountain, soprannominato miglio verde a causa della colorazione del lungo corridoio che porta i detenuti alla sedia elettrica. Un giorno John Coffey, un gigantesco uomo di colore, apparentemente ritardato mentale e che vive per strada, giunge nel braccio della morte, condannato per aver stuprato e ucciso due gemelline, Cora e Kate Detterick. John si mostra fin dall’inizio molto fragile: piange di notte, è silenzioso e chiede a Paul di lasciare una luce sempre accesa perché ha paura del buio. Paul inizia a dubitare della sua colpevolezza e cerca di capire chi realmente è John Coffey.
Un dramma coinvolgente, fedele al libro di King e resa indimenticabile grazie alle ottime interpretazioni del cast: Tom Hanks recitava ogni scena con la massima precisione. L’attore, prima di studiare il copione, lesse l’omonimo romanzo di Stephen King, per capire se nella trasposizione filmica mancasse quel qualcosa capace di fargli centrare il personaggio, ma la sceneggiatura era perfetta. Il ruolo di John Coffey fu affidato a Michael Clarke Duncan, che dette prova delle sue strabilianti e inedite doti attoriali già fin dal primo provino.