10 film da outsider (secondo ordine di apprezzamento)

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10 film da outsider

Una moglie  – John Cassavetes (1974)

download 8Mabel è una moglie, e madre. Il marito, con il quale lei ha un rapporto di complicità, non riesce tuttavia a comprendere a pieno la sua diversità, il suo essere outsider. Così come tutti i personaggi attorno a lei. Mabel è semplicemente contro i tempi, contro la società che cerca di soffocare lei e la sua creatività. Ciò la porta ad avere un’emotività piuttosto fragile e precaria. Alterna momenti di entusiasmo sfrenato a momenti di profonda frustrazione e malinconia per la condizione della quale è prigioniera. Una moglie. Fino all’autodistruzione totale. Ricoverata suo malgrado in un ospedale psichiatrico, tornerà dai suoi cari come l’ombra di sé stessa. John Cassavetes decide di farsi portavoce degli oppressi, dei deboli, degli emarginati, dei diversi. Insomma degli outsiders. Quale lui era. Crea così una pellicola dura e cruda, caratterizzata da una grande rabbia nei confronti di una società che odia chi non vive secondo le sue regole. Complice la straordinaria interpretazione di Gena Rowlands, che dà vita al proprio personaggio, portando sullo schermo tutto la nevrosi, l’isterismo e la sofferenza di “una donna sotto l’influenza” dell’uomo.

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Qualcuno volò sul nido del cuculo – Milos Forman (1975)

cuculo splashKen Kesey, autore del romanzo omonimo, baso il racconto sulla propria esperienza di ricovero volontario all’interno di un ospedale psichiatrico. Il film che ne trasse Milos Forman, è un’opportunità per trattare un argomento fino ad allora molto delicato, la questione del trattamento inumano riservato ai pazienti. Oltre questo aspetto, la critica del film è di portata più ampia. Il personaggio messo in scena da Forman, McMurphy, è un outsider. Un uomo spontaneamente anticonformista, che non si piega e non agisce secondo le convenzioni impostegli dalla società in cui vive. Per questo motivo si ritrova in un ospedale psichiatrico. “Qualcuno volò sul nido del cuculo” mette in atto il disagio, lo straniamento di personaggi che per il proprio modo di vivere non ortodosso, vengono additati come anormali, problematici, reietti della società.