13 serie tv con una fotografia ammaliante
Utopia di Dennis Kelly (2012-2014)
La serie è un thriller che racconta la ricerca della parte inedita di un graphic novel: Utopia Experiments. All’interno del fumetto si racconta la vita di uno scienziato (Philip Carvel) che ha compiuto esperimenti, completamente amorali, per raggiungere uno scopo. La storia inizia con un ragazzo che dichiara di possedere la seconda parte del manoscritto, su un blog di fans di Utopia. Lui ed altri quattro appassionati si accordano per leggerlo, i cinque decidono di incontrarsi in un pub. Da qui in poi si susseguiranno i colpi di scena uno dietro l’altro. Risulta davvero difficile trovare qualcosa di simile ad Utopia. La regia è magnifica, con una fotografia ricercata e particolare. Piena di colori saturati, con gialli e verdi spesso presenti come suggerisce la sigla dello show, trasforma scenari di vita quotidiana in mondi distopici. La colonna sonora è perfettamente azzeccata, entra al momento giusto e non è una presenza superflua. La caratterizzazione dei personaggi conduce ad elementi schizzati ed assurdi, non manca anche un pizzico di humour nero. La storia di questo show è assurda anch’essa: la sua originalità , il suo coraggio, la sua fotografia unica invece di valorizzarla hanno spinto il network a cancellare lo show dopo la seconda stagione, che si conclude quindi con un finale non definitivo, ma solo di stagione. La decisione appare inspiegabile quando si visiona il prodotto. Come spesso accade, il pubblico non sa apprezzare lavori di un certo livello.
13 serie tv con una fotografia ammaliante
The knick di Jack Amiel e Michael Breger (2014-2015)
Siamo nel 1900 a New York, più precisamente nel Knickbocker Hospital, noto come ‘The Knick’. Il dottor John Tackery, brillante medico, assume il controllo del reparto di chirurgia dopo l’inaspettato suicidio del suo mentore, J.M. Christiansen. Tackery è una mente illuminata che cerca di trovare rimedi efficienti per difficili problematiche legate a patologie molto gravi, ma ha una dipendenza da cocaina, a quei tempi utilizzata come un comune anestetico non conoscendo gli effetti deleteri per l’organismo. The knick avvicina al mondo della medicina in maniera inusuale: le prime operazioni chirurgiche, studi atti per la costruzione di geniali strumenti, esperienze formate sul campo guidate dalla conoscenza e dall’intuito di questi medici. Una panoramica sulla storia dell’uomo in una città pulsante e caotica come New York, alle porte di un nuovo secolo. La fotografia è uno strumento per creare il perfetto ambiente. Gli interni illuminati soltanto da lampade ad olio, i locali malfamati e le strade sporche ed inospitali. La sala operatoria per ultimo, colpisce grazie all’uso del bianco in modo appropriato. E’ impossibile non dedicare una riga alle musiche che accompagnano questa serie. Il compositore è Cliff Martinez (che ha già lavorato diverse volte con il regista Refn) accosta ad un’epoca lontana e musiche moderne d’atmosfera, che si avvicinano all’elettronica. Ciliegina sulla torta, nel ruolo del dottor Tackery c’è Clive Owen. Credo che possa bastare.