A Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, dopo più di trent’anni la gente torna al cinema.
I Cinema erano stati vietati negli anni ’80, però ora il governo sembra intenzionato a rivedere alcune cose e permetterne la riapertura di alcuni. Un vasto piano di riforme sta infatti scuotendo il paese cercando di proiettarlo nel futuro.
Le proiezioni sono state una serie di cortometraggi all’interno di un festival, nel Centro Culturale re Fahd. Curioso il fatto che siano stati sostituiti i pop corn con tazze di caffè arabo e panini.
Il pubblico era diviso, uomini da una parte e donne dall’altra.
Tra le forme che stanno coinvolgendo l’Arabia Saudita ricordiamo l’abolizione del divieto alle donne di guidare. Inoltre, in molte località del paese si è sperimentata la riapertura di spettacoli come i concerti.
Una corsa ai ripari?
Il piano di riforma che sta coinvolgendo l’Arabia Saudita è chiamato Vision: 2030. Si prefigge l’obiettivo di rendere, entro il 2030, il paese indipendente dal mercato petrolifero. Uno degli obiettivi è molto probabilmente quello di sviluppare una propria cultura del cinema, aumentandone per l’appunto la diffusione.
Purtroppo però non è stata ancora predisposta una data per la riapertura dei cinema all’interno del paese. Le autorità religiose sono spesso molto lente nell’approvare novità di questo genere. Il cinema sarebbe per l’Arabia Saudita una finestra aperta sul mondo che potrebbe scuotere molte coscienze.
Le Autorità Religiose ritengono il Cinema una Minaccia per la Cultura Saudita e la Religione.
La Bicicletta Verde, film candidato agli Oscar 2013
Uno dei film che maggiormente hanno scosso il pubblico di tutto il mondo è stato La Bicicletta Verde. Un film che da una visione totale sulla condizione della donna in alcuni paesi arabi, in particolare l’Arabia Saudita. Una ragazzina criticata per l’acquisto di una bicicletta.
Saudita anche il film presente sul catalogo Netflix Barakah meets Barakah, presentato al Festival di Berlino nel 2016.
Fonte: Il Post