Era la protagonista di una delle scene più importanti del film di Spielberg; a soli tre anni, Oliwia Dabrowska, è entrata nella storia del cinema.
A soli tre anni, Oliwia Dabrowska, è entrata nella storia del cinema; era lei, la bambina con il cappotto rosso nel celeberrimo film di Steven Spielberg, Schindler’s List (qui un po’ di curiosità a tema).
Unico dettaglio colorato in un film altrimenti completamente in bianco e nero, scelta stilistica che ha permesso al regista di rendere ancora più drammatica questa già terribile storia.
Oggi Oliwia è una donna e racconta al Times di Londra ciò che il film ha significato per lei e come ha vissuto in maniera traumatica l’esperenza di aver fatto parte di uno dei più grandi drammi cinematografici di sempre.
La piccola Oliwia, troppo giovane per cogliere il significato di un film così importante, non si rese conto di ciò a cui, per volere dei genitori, aveva preso parte; Non capì quanto quella esperienza sarebbe stata difficile per lei.
Oliwia si racconta al giornale Londinese, affermando che gli adulti continuavano a farle domande che la spaventavano e la confondevano; decise così di infrangere la promessa fatta al regista Steven Spielberg, ossia di aspettare a guardare il film fino a quando avesse compiuto 20 anni, ma la curiosità fu troppo forte e all’età di 11 anni Oliwia decise di guardare la pellicola: l’effetto fu tremendo.
Ecco come Oliwia Dabrowa lo ha raccontato al Times:
“Mi vergognavo, ero sconvolta, non volevo mai più guardare quel film in vita mia. Mi arrabbiai coni miei genitori perché raccontavano a tutti che la bambina con il cappotto rosso ero io. Ho tenuto segreto per tutti gli anni della scuola il mio ruolo nel film. Quelli che lo sapevano dicevano che ero stata brava, chissà quante cose sapevo sull’Olocausto; Era troppo orribile. Non capivo tutto di quel film, ma ero certa che non l’ avrei mai più voluto guardare”
Fortunatamente, decise di rivederlo in età più matura, a 18 anni, quando si rese conto di:
“Aver partecipato a qualcosa di cui potevo essere orgogliosa. Spielberg aveva ragione, dovevo crescere e maturare per poterlo apprezzare”
In un’intervista più recente concessa a Realpolitik, Oliwia è tornata a parlare di quell’esperienza e di Schindler’s List:
“Credo sia molto emozionante e commovente, è un film importante per me e per il mondo intero, perché parla di sopravvivenza e di come una persona di buon cuore può salvare tantissime anime. Sono orgogliosa di averne fatto parte, è importante per me dirlo”
Oggi Oliwia ha 32 anni, vive in Polonia, a Cracovia, dove ora lavora come copywriter; non ha perso la passione per il cinema, ancora oggi le capita di apparire in alcuni film, considera però questa passione come un “hobby” e non come un lavoro.
Per tutti noi resterà la piccola bambina con il cappotto rosso che ci ha fatto commuovere e ci ha permesso di mantenere vivido il ricordo di qualcosa di tremendo, che non dobbiamo e non possiamo dimenticare.
