Il sound e le tematiche dei brani dei Fu Manchu racchiude la quintessenza della gioventù californiana anni novanta: Motori, Donne e Skate.
Lo stile è molto influenzato dalla scena grunge di Seattle; Difficile non riconoscere i Nirvana o i Mudhoney attraverso i riff delle Fender Jaguar, distorte fino quasi a far friggere l’amplificatore.
Un disco energetico, facile da ascoltare e di forte impatto a un primo ascolto.
Come risaputo, per ogni cosa esistente in natura ne esiste una versione asiatica.
Ecco quindi un quartetto di giapponesi con capelli cotonati e pantaloni a zampa d’elefante che ci ripropongono i Black Sabbath in una chiave doom così massiccia che annichilisce.
Per aggiungere ulteriore pesantezza, le tematiche dei nipponici raccontano le gesta di celebri serial killer come Edmund Kemper e John Wayne Gacy.
Death to false stoner. Let there be Doom.