1. Bernard Herrmann
Scena della doccia. Ecco, lette queste parole ora tutti voi avrete già capito di cosa stiamo parlando.
Scena della doccia. Ecco, lette queste parole ora tutti voi avrete già capito di cosa stiamo parlando.
Bernard Herrmann, collaboratore fisso di Alfred Hitchcock, ha musicato quella che forse è (per svariati motivi) la scena più importante nella storia del cinema. Per il maestro del brivido Herrmann ha scritto poi varie musiche memorabili, per film come La donna che visse due volte (1958), Intrigo internazionale (1959) e L’uomo che sapeva troppo (1956). Inclusa in quest’ultimo c’era la famosa canzone cantata da Doris Day, Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be).
Tra le sue altre opere si contano quella pietra miliare che è Quarto potere (Orson Welles, 1941), un classico della fantascienza come Ultimatum alla terra (Robert Wise, 1951), il thriller psicologico Il promontorio della paura (J. Lee Thompson, 1962), il noir distopico Fahrenheit 451 (François Truffaut, 1966) e il capolavoro di Martin Scorsese, Taxi Driver (1976).
Le musiche di Bernard Herrmann incidono direttamente sulla psicologia dello spettatore, coinvolgendolo contro la sua volontà in una maniera subliminale che è perfetta per produzioni d’autore.
Herrmann collabora infatti con registi atipici, geni bizzarri che si sentono scomodi nell’adattarsi alle forme canoniche della cinematografia.
Così è la sua musica: emozione pura, momenti di pura angoscia o terrore sonoro. Se le musiche di John Williams sovrastano le immagini, quelle di Bernard Herrmann creano dei mondi a sé stanti, come un film dentro al film.