“Fuoco cammina con me”, la recensione del visionario prequel di Twin Peaks

Un incubo visionario che ci racconta la storia di Laura Palmer in maniera discreta. Un film che è stato rivalutato nel tempo. "Fuoco Cammina Con Me", fischiato a Cannes, elogiato anni dopo Twin Peaks.

recensione fuoco cammina con me
Condividi l'articolo

RECENSIONE FUOCO CAMMINA CON ME – Era il 1992 e David Lynch, forte dell’ampio successo avuto grazie a Twin Peaks, diresse Fuoco Cammina Con Me; un prequel decisamente poco acclamato dalla critica. Fischi e critiche feroci accompagnarono l’uscita del prequel della serie cult con ampie motivazioni, più o meno valide. In primis, il film isolava tutta quella parte di pubblico che non aveva visto Twin Peaks. In secondo luogo, Fuoco Cammina Con Me diede il via ad un netto cambio della poetica visionaria di Lynch; che proseguì successivamente con Lost Highways e Mulholland Drive. Sostanzialmente, il momento non fu adatto. Solo successivamente il film venne rivalutato.

recensione fuoco cammina con me

RECENSIONE FUOCO CAMMINA CON ME – Il film si colloca molto prima del ritrovamento di Laura Palmer, più precisamente racconta le indagini sull’omicidio di Teresa Banks, per poi arrivare fino alla notte in cui Laura fu brutalmente assassinata. Un film diviso nettamente in due parti che riassume il romanticismo melanconico di David Lynch e che di fatto focalizza la sua attenzione su uno dei personaggi più amati dal regista. Perchè Fuoco Cammina Con Me è una sorta di biografia di Laura Palmer, delle sue contraddizioni e delle sue paure. Lynch osserva Laura, la scruta di nascosto e ci racconta ciò che vede senza filtri, senza alcuna mediazione. Questa è Laura, nella sua essenza, nella sua purezza, nella sua maledizione. Il suo sorriso, il suo volto pulito che vanno a contrastare la sua ribellione, la sua dipendenza. Esattamente come la città di Twin Peaks.

LEGGI ANCHE:  Denis Villeneuve ed Eric Roth al lavoro sul reboot di Dune di David Lynch

recensione fuoco cammina con me

Lynch svuota il film di ogni momento grottesco/umoristico che invece caratterizzava Twin Peaks.

Gli dà un’aura molto più orrorifica, con scene potenti e spiazzanti come solo lui sa fare. Emblematica quella in cui dal nulla Laura viene posseduta da qualcosa, forse uno spirito. Perchè gli spiriti che infestano il bosco, si sono riversati anche nella città, uscendo fuori dalla Loggia Nera. Si accordano per la garmonbozia, possiedono persone e trascinano nel male chiunque per raggiungere i loro terribili scopi. Soprattutto quella parte di cast che già in Twin Peaks aveva dato modo di dimostrare la loro essenza luciferina.

recensione fuoco cammina con me

RECENSIONE FUOCO CAMMINA CON ME – Fortunatamente, il tempo ha dato ragione a David Lynch ed a questo suo incubo visionario, il primo dopo Eraserhead. Tutti gli abitanti terreni e non di Twin Peaks sono tornati. L’ FBI indaga e brancola nel buio nella ridente cittadina americana. Nulla è come sembra e giù nel sottosuolo c’è una porta che ci trascina in un mondo parallelo. Un mondo fatto di stanze dalle tende rosse, nani e presenze in jeans poco rassicuranti. Un viaggio che per lo spettatore sarà perturbante e sconvolgente così come lo è stato per Laura Palmer, in quell’incubo chiamato Twin Peaks.

LEGGI ANCHE:  David Lynch ritira l'Oscar alla carriera: la simpatica premiazione