Riconoscibile dall’uso estremo del grandangolo e dalle numerose sequenze oniriche, Sergio Martino ha dato il suo meglio quando ha affrontato il thriller/giallo. Le sue pellicole più riuscite, sono senza dubbio: Lo strano vizio della signora Wardh, Tutti i colori del buio (più vicino all’horror che al giallo) e I corpi presentano tracce di violenza carnale. Il primo, un vero e proprio giallo, ha diversi colpi di scena che si incastrano perfettamente (sebbene abbia un finale di troppo); gli altri due, nonostante una sceneggiatura farraginosa e raffazzonata, regalano momenti visivi di notevole fattura, come il prologo onirico di Tutti i colori del buio o una sequenza, quasi hitchockiana, in I corpi presentano tracce di violenza carnale. Martino, in ogni caso, raggiungerà un grande successo di pubblico con la commedia cult L’allenatore nel pallone, con Lino Banfi.
Michele Soavi
Allievo di Dario Argento, il quale gli ha prodotto due film, e giovane promessa del cinema di genere, Soavi ha avuto la sfortuna di debuttare come regista soltanto a fine anni ’80, quando ormai il cinema italiano era nel pieno della sua fase più buia. Dotato di un’immaginazione visiva impressionante, Soavi ha introdotto nelle sue pellicole, quel tocco surreale che lo differenzia dagli altri registi precedentemente citati. Con La chiesa (che inizialmente doveva essere il terzo sequel di Demoni di Lamberto Bava), suo lavoro più riuscito, riesce a immergere lo spettatore in un atmosfera grottesca e allucinata dal forte impatto sensoriale, grazie anche alla presenza di un pezzo come Floe di Philipp Glass nella colonna sonora. Dopo un periodo di inattività , Soavi nel 2006 torna nelle sale cinematografiche con un grandissimo noir, Arrivederci amore, ciao, tristemente snobbato dal pubblico italiano.