I dieci migliori registi del cinema di genere italiano

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  • Sergio Corbucci

Stesso discorso fatto per Fulci, anche Corbucci, dalla critica non ha mai ricevuto le attenzioni che avrebbe meritato, a causa della sua disposizione a dirigere qualsiasi tipo di pellicola, quasi tutte su commissione. Adesso che i suoi lavori sono stati storicizzati, possiamo affermare con certezza che, ovviamente dopo Sergio Leone, ci troviamo di fronte al più grande regista di spaghetti western. Alcuni sono dei veri e propri must del genere: Django, Il mercenario (film chiave nel processo di avvicinamento al cinema del sottoscritto), Il grande silenzio,  Gli specialisti e Vamos a matar compañeros. Oltre agli spaghetti western, Corbucci ha diretto ottime commedie, collaborando con Totò, Vittorio De Sica, Peppino De Filippo, Bud Spencer, Terence Hill, Paolo Villaggio e Renato Pozzetto, si ricordano: I due marescialli, Totò e Peppino e… La dolce vita, Che c’entriamo noi con la rivoluzione?, Pari e dispari e Chi trova un amico trova un tesoro.

corbucci

  • Fernando Di Leo

Fernando Di Leo è indiscutibilmente il maestro del noir nostrano. Catalogare i suoi lavori come semplici “poliziotteschi” sarebbe un’eresia, nei suoi film siamo nella maggior parte dei casi dal lato del criminale; un anti-eroe più vicino ai personaggi di Jean-Pierre Melville, non il solito “commissario di ferro” alla Maurizio Merli.
I film della Trilogia del Milieu, sono uno meglio dell’altro ,“teste di serie” del noir italiano (forse solo Umberto Lenzi, con Milano odia: la polizia non può sparare, è riuscito a raggiungere certi livelli).
Prima di concludere la sua attività cinematografica, Di Leo, ci ha lasciato un’opera, discussa e impossibile da classificare, di singolare ferocia e originalità: Avere vent’anni.

di elo

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