10 album alla scoperta del jazz

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6. Ornette Coleman – The Shape of Jazz to Come (1959)

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Mai sentito parlare di free jazz? È con questo disco che nasce. Il pioniere Ornette Coleman è il primo a destrutturare la forma base dell’hard bop, eliminando la semplice alternanza di accordi ed introducendo un’improvvisazione più libera, che si astrae da rigide regole armoniche e ritmiche risolvendosi in voli pindarici di libero stile.

Tracce come la lamentosa Lonely Woman, la frenetica Congeniality e la calcolata Peace sono con il tempo diventate degli standard, essendosi dimostrate in grado di unire ottime trovate melodiche con improvvisazioni estremamente sciolte.

Complice la formula della formazione a quattro (sassofono, cornetto, contrabbasso e batteria), Coleman e compagni realizzano un album straordinariamente originale per l’epoca, che sovverte tutte le regole e sprigiona il vero potenziale del jazz.

Da specificare che in questo album le strutture dell’hard bop permangono, poiché è ancora presto per una rivoluzione totale (siamo ancora nel 1959). Rimane il fatto che The Shape of Jazz to Come diventa subito una pietra miliare, un punto di partenza per un’evoluzione senza precedenti nella storia del jazz.

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