9. Lee Morgan – The Sidewinder (1964)
Il trombettista Lee Morgan si fa notare per il suo lavoro sulla composizione. Le sue canzoni presentano delle atmosfere turbolente, irrequiete, che tengono l’ascoltatore in tensione piuttosto che rilassarlo.
9. Lee Morgan – The Sidewinder (1964)
Il trombettista Lee Morgan si fa notare per il suo lavoro sulla composizione. Le sue canzoni presentano delle atmosfere turbolente, irrequiete, che tengono l’ascoltatore in tensione piuttosto che rilassarlo.
Basti prendere la title track di questo disco: The Sidewinder si regge fondamentalmente su un giro di blues, ma il largo uso di settime e il ritmo incessante non permettono alla canzone di trovare mai pace. Neanche quando il pianista si dedica al proprio assolo, allorchè è il trombettista a riprenderne le stesse note.
Segue la spagnoleggiante Totem Pole, con una ritmica simile alla precedente ma qui alternata a momenti di jazz più classico, ed impreziosita da una melodia memorabile.
Le altre composizioni cercano basilarmente di reiterare questi momenti, fatta eccezione per la conclusiva Hocus Pocus, di stampo più canonico.
Lo stile di Lee Morgan non è memorabile tanto per la tecnica o l’abilità strumentale, quanto per la fantasia nella composizione e nell’interpretazione. Questo album lo dimostra appieno.