6. Trevor Horn
Probabilmente a molti di voi questo nome non dice nulla. Ma se vi diciamo Video Killed the Radio Star già dovrebbe accendersi una lampadina. Se vi diciamo anche Owner of a Lonely Heart dovrebbero accendersene due.
Probabilmente a molti di voi questo nome non dice nulla. Ma se vi diciamo Video Killed the Radio Star già dovrebbe accendersi una lampadina. Se vi diciamo anche Owner of a Lonely Heart dovrebbero accendersene due.
Trevor Horn è, in breve, l’uomo che ha inventato gli anni ’80. Musicalmente si intende. Come parte del duo The Buggles, assieme a Geoff Downes, prima. Come parte degli Yes, nella loro versione neo-prog, poi.
È poco dite? Eppure il lavoro di Horn ha pesantemente influenzato la musica new wave e synthpop del decennio, con largo uso di tastiere e sintetizzatori, e una produzione “plastica”, adulterata, che metteva sempre in risalto il contrasto tra tecnologia analogica e digitale.
Horn ha prodotto alcuni grandi successi come The Lexicon of Love degli ABC, Welcome to the Pleasuredome dei Frankie Goes to Hollywood, Slave to the Rhythm di Grace Jones e l’album Duck Rock di Malcolm McLaren, il primo album hip-hop britannico.
Trevor Horn è un produttore invasivo, dominante, che lascia poco spazio all’artista e piega ogni cosa alla sua volontà in una ricerca continua di perfezione. Per esempio: Relax dei Frankie Goes to Hollywood, uno dei singoli di maggior successo di tutti gli anni ’80, è quasi completamente opera sua.