Per una serie di fraintendimenti, il postino Jules (Frédéric Andréi) viene preso di mira dal corrotto capo della polizia e da dei malavitosi di Taiwan. Il primo cerca una registrazione compromettente, i secondi cercano una registrazione della cantante lirica Cynthia (Wilhelmenia Fernandez), in possesso del postino. Notevole debutto di uno dei più promettenti, ma sfortunati, registi del cinema francese, ascrivibile al Cinema du look (insieme a Leos Carax e a Luc Besson). Estetizzante, pur non sorpassando mai la soglia del manierismo, ogni immagine è necessaria al mood della storia. Un’idea di cinema, che si pone come alternativa a quello francese post-Nouvelle Vague, così come “i giovani turchi” fecero nei confronti del “Cinema du papa”.
Grande esordio alla regia di Wong kar wai per un gangster movie di Hong Kong di cui vengono esasperate le componenti melodrammatiche (la storia d’amore e l’amicizia virile su tutti), sintomo importante della piega romantico-sentimentale che prenderà il suo cinema (si pensi ai successivi Hong Kong express, Angeli perduti e In the mood for love). Rallenty, contrasti di colore (tra il blu e il rosso), rapidi movimenti di macchina in false-soggettive e cambi di prospettiva, acuto utilizzo di simbolismi scenografici (si pensi alla ricorrenza della scalinata in secondo piano, ascensione al cielo o catabasi a seconda dei casi) ed evocative ellissi. La sequenza d’amore impostata sulle note di Take my breath away è indimenticabile.