Il detective Sam Spade (Humphrey Bogart) indaga su un assassinio che ha a che fare con una statua, il Falcone Maltese. Molti vorranno metterci le mani sopra. Tratto da Il falcone maltese di Dashiell Hammett, Il mistero del falco è l’opera che apre la strada alla carriera del grande John Houston, e che fissa gli archetipi del noir della Hollywood classica degli anni’40- ’50 e ’60 (da Il grande sonno di Howard Hawks a Il grande caldo di Fritz Lang). Trama intricata, femme fatale, fotografia espressionista, atmosfere cupe e riflessive, sono tutte componenti che ritroveremo nei successivi film di questo genere.
 Le disavventure del piccolo Antoine Doinel, in perenne stato di disadattamento tra genitori distratti ed insegnanti ottusamente inflessibili sono tra le più fedeli rappresentazioni cinematografiche dell’irrequietezza dell’infanzia. L’esordio dietro la macchina da presa di uno dei più acuti e rivoluzionari critici dei Cahiers du cinema è destinato a dare una svolta definitiva alla storia del cinema francese (e del cinema tout court), dando avvio, dopo il meno incisivo Le beau Serge di Claude Chabrol, alla Nouvelle vague e spianando la strada per l’À bout de souffle del collega Godard ( scritto dallo stesso Truffaut). Un classico senza tempo, libero e poetico, anarchico ed estremamente sensibile. Truffaut darà 4 seguiti alle vicende del piccolo Antoine, sempre interpretato dall’attore-feticcio Jean Pierre Leaud.