Già da Cortar Todo, il loro precedente lavoro, si presagiva per il trio romano degli Zu un cambio di rotta.
Per presentarsi alla corte della prestigiosa etichetta House of Mythology (già casa degli Ulver), i Nostri abbandonano definitivamente lo stampo jazz-core e prog-metal in favore di due lunghissime suite, minimali e psichedeliche.
Strumenti etnici tradizionali, come Koto e Hurdy-Gurdy, si mischiano a loop e incursioni elettroniche che fanno della cura del dettaglio il loro punto di forza.
Recensione Zu – Jhator
Il concept dietro a Jhator: A Sky Burial segue il rituale funerario tibetano della sepoltura celeste.
Un gong, accompagnato da campionamenti di synth e suoni naturali, si diffonde in modo lento e naturale, fino a costruire un suono delicato e orientaleggiante.
Suoni funebri di cornamusa si uniscono a intrecci electro-ambient curati e minimalistici.
La morte, il vuoto, la rinascita.
The Dawning Moon Of The Mind, secondo pezzo dell’opera, parte con lo stesso suono di koto che concludeva il brano precedente.
Il suono delicato dello strumento giapponese viene lentamente coperto da una nebbia di delay e pattern elettronici, che si protrae fino agli ultimi minuti.
Il koto riprende il sopravvento e chiude il brano su toni simili a un requiem.
Per la composizione di questo album lavorato e complesso, gli Zu lasciano a casa basso e sax: entrambi vengono sostituiti da dispositivi elettronici, mentre ospiti come Kristoffer Lo (Highasakite), Jessica Moss (Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra), Lorenzo Stecconi (Lento), Stefano Pilia (Afterhours e Massimo Volume) vanno a potenziare ulteriormente il trip generato dal trio romano.
Jhator è un disco ambient particolare, destinato a un ascoltatore con la mente aperta.
Per chi è abituato alle smitragliate di sax in tempi dispari dei vecchi Zu, quest’album sembrerà ostico e deludente, ma non lascerà indifferenti.
E’ necessario più di un ascolto per poter comprendere il misticismo e la struttura dietro a ogni silenzio, ogni suono, ogni delay che compone i due brani.
https://open.spotify.com/album/1UtSZdrwbttTvyKssJeY0w
Genere: Avant-Prog
Anno pubblicazione: 2017