Generalmente sono i membri della band che meno vengono notati. Certamente, però, il loro lavoro non è secondo a nessun’altro. Sono i batteristi.
Solitamente la loro funzione è quella di accompagnare gli altri elementi della band. Fornire il ritmo e tenere il tempo senza, necessariamente, attirare troppa attenzione.
Questo è effettivamente il lavoro del batterista, l’accompagnamento. Non tutti i batteristi, però, nel corso del tempo si sono limitati a questo.
Qui faremo una classifica dei 10×2 batteristi che più hanno influito all’evoluzione di questo affascinante strumento e che ne hanno saputo padroneggiare i tecnicismi. Questa top 10 sarà leggermente diversa: tutte le posizioni saranno occupate da 2 batteristi che, seppur di generi differenti, hanno una forte similitudine ed hanno contribuito alla storia dello strumento.
Insomma, una classifica tutta speciale. Cominciamo!
10) Lars Ulrich | Ringo Starr
Vi chiederete cosa ci incastra Lars Ulrich con Ringo Starr. Sebbene abbiano visto la gloria in momenti storici differenti, in generi differenti i due hanno almeno due aspetti che li accomunano. Nessuno dei due è rinomato per la sua tecnica eccelsa nello strumento (e siamo stati buoni, sopratutto con te, Lars)ma entrambi sono l’anima della band in studio.
Sono entrambi imputabili quali parte integrante del sound delle loro rispettive band.
Ulrich è praticamente il genio della lampada a disposizione dei Metallica per ogni loro Studio-Session: praticamente il sound dei Metallica, sui dischi, è quel che è grazie a Lui. Ringo, dalla sua, ha reso la batteria una parte caratteristica di ogni canzone dei beatles, tanto quanto i riff di chitarra o basso. A tal proposito, Steve Smith, ha descritto le sue parti di batteria “talmente Signatures che puoi riconoscere una canzone dei Beatles, semplicemente suonandone la parte di batteria” e scusate se è poco.
9) Dave Lombardo | Mike Mangini
Mike Mangini e Dave Lombardo hanno, invece, molto in comune ma una dote spicca su qualsiasi altra: la velocità.
Mangini vede la sua arte spostata più verso sfere progressive mentre Lombardo è l’emblema dell’heavy. Entrambi riescono a raggiungere velocità quasi irraggiungibili per la maggior parte dei comuni mortali e con una precisione di esecuzione sbalorditiva.
Keith Moon ed Alex Van Halen, oltre ad aver militato in band storiche hanno un forte segno particolare che li accomuna. Entrambi hanno rivisto e riadattato uno dei pezzi della batteria suonandolo in un modo, per l’epoca, inusuale.
Moon ha reso la dignità dovuta ad un pezzo, fino ad allora, utilizzato come mero contorno: L’Hi-Hat (o Charleston se preferite). Utilizzato fino a quel momento come ostinato nel groove, con Moon diventa parte integrante e creativa del groove stesso, attribuendo sentimento e dinamica a tutto l’insieme. E poi faceva saltare per aria tutto!
Alex Van Halen ha utilizzato, invece, la doppia cassa (o doppio pedale, che tra l’altro è stato inventato e portato in auge proprio da Moon) in modo altrettanto creativo. La sua cassa sincopata è trascinante ed in pezzi come ‘Hot For The Teacher‘ trascina l’intera band, riuscendo persino a distrarre l’attenzione dalle prodezze del fratello. Insomma, con lui la cassa ha preso realmente vita ed è diventata parte ancor più attiva del groove!