8. I dieci comandamenti di Cecil B. De Mille (1956)
Non poteva mancare la più classica delle trasposizioni della storia di Mosè, remake dello stesso regista –Cecil B. De Mille – del film originale del ’23. Un’opera maestosa e imponente, di grande ricchezza scenografica e fascino figurativo, senza dubbio tra i migliori kolossal del suo tempo. Charlton Heston regala una delle prove attoriali per la quale sarà maggiormente ricordato, anche se spesso a rubargli la scena è lo spietato Ramesse di Yul Brynner. Da antologia la sequenza dell’apertura del Mar Rosso che valse al film l’oscar ai migliori effetti speciali.
7. First Reformed di Paul Schrader (2017)
Il reverendo Toller vive in uno stato di grande agitazione interiore, consumato moralmente dalla morte del figlio in Iraq e fisicamente da una malattia che lo opprime. Quando entra in dialogo con un giovane ambientalista, ossessionato dalla deriva antiecologica del mondo (tanto da non volere che sua moglie metta al mondo il figlio che porta in grembo), comincerà a vedere le cose sotto un’altra prospettiva, finchè un tragico evento non alimenterà in maniera esponenziale i suoi turbamenti. Paul Schrader fa tesoro delle lezioni dei maestri (Bresson, Bergman e Dreyer su tutti), pone un ulteriore ed importantissimo tassello per lo sviluppo delle sue tematiche (la solitudine, l’alienazione, l’ossessione per la corruzione dell’ambiente) e confeziona uno dei suoi film stilisticamente più austeri, capace in egual modo di trasmettere il fascino senza tempo del grande Cinema e di intercettare con grande sensibilità le suggestioni e le paranoie del presente. Monumentale l’intensa e sofferta interpretazione di Ethan Hawke. Inspiegabilmente snobbato dalla giuria di Venezia di quest’anno nell’assegnazione dei premi, ci auguriamo che possa arrivare nelle nostre sale il prima possibile.