Alan Parker gira un’opera rock suggestiva e visionaria, celebrando il titolo di punta della discografia dei Pink Floyd (The Wall). Con ottime sequenze animate, le visioni, veri e propri trip dei protagonisti, vengono trasposte sullo schermo con una forza audiovisiva memorabile. Ogni secondo della pellicola offre potenti strappi visivi e concettuali di grande impatto emotivo, ma anche politico, in reazione alla violenza, alla dittatura e all’insofferenza verso la vita. Alan Parker compone un inno poetico dove la musica funge da alimento, ma anche traducendo in stupefacenti immagini il capolavoro musicale dei Pink Floyd.
Enter The Void di Gaspar Noè
Basato sul Libro tibetano dei morti, Enter The Void rappresenta in forma audiovisiva lo stadio intermedio tra vita e rinascita. Dalle esperienze psichedeliche di droga del regista, il film utilizza immagini mozzafiato create al computer, usando una prospettiva della prima persona. assieme a lunghi e interminabili piani sequenza, per produrre un’esperienza unica. Il film immerge totalmente lo spettatore, trascinandolo dentro lo schermo in un trip psichedelico in cui le comuni regole del cinema non hanno nessun senso. La trama narra di un ragazzo, Oscar, che dopo aver fumato della DMT, si reca al locale “The Void” per portare della droga all’amico Victor. Ad aspettarlo però trova la polizia che gli spara uccidendolo. Inizia cosí il viaggio post-mortem del protagonista che si muove nel suo passato, presente ed ipotetico futuro. Un film che va assorbito con i sensi più che con la mente.