12 Pessimi Film di Grandi Registi [LISTA]

Quando si fa un passo falso, nonostante una brillante carriera, è sempre una delusione. Eccovi dieci esempi: 10 pessimi film di grandi registi.

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Un’ottima Annata, Ridley Scott (2006)

10 pessimi film di grandi registi

Un business man di Londra, Max Skinner (Russell Crowe) eredita dallo zio una villa nella Provenza francese. Dovendo soggiornare nella residenza, nell’attesa di venderla, ricorda le estati dell’infanzia passate nella casa. Durante la permanenza conoscerà la bella e giovane Fanny (Marion Cotillard).

Stentiamo a crederci, ma purtroppo c’è davvero Ridley Scott dietro questo filmetto. Un prodotto diabetico per quanto è sdolcinato e stucchevole. Fotografia patinatissima da pubblicità del mulino bianco, dialoghi stile Cesaroni, Crowe e la Cotillard in vacanza che si dimenticano di saper recitare; Un’ottima annata è praticamente solo questo. Scott purtroppo ha fatto altri scivoloni nella sua prolifica carriera (Legend, Soldato Jane), ma non era mai caduto così in basso.

Ore 15:17 – Attacco al treno, Clint Eastwood (2018)

attacco al treno

Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava.”

Quando nel 1966 Cint Eastwood pronunciò questa immortale battuta ne Il buono, il brutto e il cattivo, nessuno avrebbe immaginato che tale dicotomia sarebbe diventata la discriminante degli ultimi anni del Clint regista.

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Esistono infatti due Eastwood, è innegabile: quello sensibile, in grado di scavare nei tormenti della natura umana, raccondandoli con pathos e delicatezza… e quello con la pistola carica, pronto a trivellarci a colpi di nazionalismo.

Ore 15:17 – Attacco al treno è la più alta (o bassa) manifestazione del Clint trumpiano, l’uomo forte e distaccato, che ai problemi del mondo contrappone la ferrea morale a stelle e strisce.

Se in altre opere i due alter ego sono riusciti a trovare una sintesi, nel film in questione è evidente che la metà sensibile sia stata sequestrata e messa sotto chiave. Attacco al treno è tronfio, inutilmente retorico, uno spot alla gloriosa grandezza americana.

Apparentemente in preda ad un febbricitante delirio elettorale, Eastwood dirige un film privo di spunti visivi, incapace di dare una dimensione veramente umana ai protagonisti, colmo di inspiegabili vuoti narrativi.

Il nulla cosmico, una scialba cornice per una stucchevole propaganda. In attesa di Richard Jewell, la nostra speranza è che l’altro Clint sia riuscito ad evadere e a scavarsi il proprio spazio.

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