10 disturbi della personalità per 10 personaggi del cinema

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7) Willy Wonka; Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) – Disturbo schizotipico di personalità

Willy Wonka 2

Ispirato al romanzo di Roald Dahl, diretto da Mel Stuart. Charlie Buket è un ragazzino che vive nella miseria insieme alla sua famiglia, quando un giorno Willy Wonka, il misteriosissimo proprietario della fabbrica di cioccolato più famosa al mondo, bandisce un concorso secondo il quale chi troverà un biglietto d’oro all’interno di una delle sue tavolette di cioccolata potrà visitare la sua famosissima fabbrica. Charlie, insieme ad altri quattro ragazzi, vince l’ingresso trovando uno dei preziosissimi biglietti d’oro e con esso conoscerà l’eccentrico Willy Wonka.

Il disturbo schizotipico di personalità è caratterizzato da isolamento sociale, comportamento bizzarro e stranezze di pensiero. Wonka è un personaggio del quale non ci si può mai fidare, ha un modo di pensare, agire e parlare bizzarro e fuori dagli schemi. Perfino il suo modo di vestire è eccentrico, altra caratteristica del soggetto schizotipico. Altrettanto sintomatico è il suo isolamento all’interno della fabbrica, nessuno prima del giorno della visita lo aveva mai visto uscire allo scoperto, questo indica una propensione del soggetto a limitare le interazioni se non addirittura un impoverimento dell’affettività, difatti l’unica compagnia di Wonka sono gli Umpa Lumpa, ed è evidentemente annoiato e spesso disgustato dalla compagnia dei bambini e dei loro genitori, addirittura fatica a comprenderli. Malgrado i risvolti del personaggio siano comici, Willy Wonka entra perfettamente a far parte di questo disturbo di personalità.

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8) James Stevens; Quel che resta del giorno (1993)- Disturbo schizoide di personalità

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Diretto da James Ivory, tratto dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro. Durante gli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale il maggiordomo Stevens governa la casa di Lord Darlington, un nobile filogermanico, in modo impeccabile, attraversando tutte le vicende che lo circondano con profondo distacco e senza alcun coinvolgimento.

Stevens è il perfetto esempio di soggetto schizoide, in quanto la persona affetta da questo disturbo non desidera relazioni strette, mostra un’affettività appiattita ed un distacco emozionale, con la conseguenza di avere pochi amici o nessuno e di avere uno scarso interesse per qualsiasi tipo di attività. Ebbene Stevens, che qui è interpretato da Anthony Hopkins, corrisponde perfettamente. Il suo universo è completamente racchiuso attorno alle mura della villa nella quale lavora, appare insensibile nei confronti delle persone che gli stanno attorno, perfino nei confronti di suo padre mantiene un distacco che sfocia nello straniamento. È completamente assorbito dalle mansioni della villa, ignorando perfino i fatti storici che lo circondano. Nemmeno l’arrivo nella villa di Miss Kenton (Emma Thompson) riesce a far schiudere i suoi sentimenti, riuscirà soltanto a scalfirli in superficie, ma Stevens rimarrà comunque incapace di esprimere qualsiasi slancio di affetto, anche sul finale, quando si rende conto di aver passato una vita intera chiuso in se stesso.

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