Netflix non si è dimostrata spaventata dal riportare alcuni brand alla luce adattandoli ai suoi format, (vedi le serie del Marvel Universe o il nuovo lungometraggio di Death Note) e in questo caso è toccato ad una delle più importanti saghe videoludiche della storia essere recuperata dopo l’apparente abbandono(viste anche le recenti politiche di Konami, casa fautrice della saga, che sembrano spingersi verso un abbandono del supporto al gaming verso il gioco d’azzardo) postumo alla sua ultima incarnazione uscita più di tre anni fa. L’idea di sfruttarne il marchio e l’universo per costruirci un anime (anche se di stampo e matrice occidentale è così definito dalla piattaforma stessa) è stata molto brillante da parte dell’azienda statunitense (anche perchè, probabilmente, è un tipo di media più adatto a riproporre gli universi videoludici rispetto ai media live action).
I primi 4 episodi di Castelvania volevano essere nient’altro che un test, ponendo le basi per la storia, riedificando l’universo ed introducendo i personaggi che vedremo impegnati nella lotta a Dracula e la sua Armata delle Tenebre. Proprio come nel terzo capitolo della saga, infatti, il macguffin è la morte della moglie del Conte della Valacchia per mano della Chiesa Cattolica che condannerà tutta la Valacchia ad esser perseguitata dalla sua rabbia vendicativa. Ciò accade nel primo episodio mentre, nei tre successivi, verremo a conoscere i tre membri del “party” (definendolo in maniera ruolistica) che guideranno la resistenza della razza umana di cui eviterò di discutere perchè uno dei tre è svelato con un colpo di scena (per chi non ha giocato i videogame, ovviamente).