La settima stagione del Trono di Spade è da poco terminata: la serie tratta dai libri di George Martin, anche per chi non la segue (c’è ancora qualcuno che non la segue?) è nota per avere una trama imprevedibile, e per far morire senza remore anche i personaggi più amati dal fandom. Motivo per cui spesso ci ha regalato molti momenti tristi, che possono aver spezzato il cuore anche ai più insensibili.
I momenti più tristi del Trono di Spade
“Hold the door!”
Uno dei personaggi che avevamo nel cuore era Hodor, il mezzo gigante accompagnatore di Bran Stark e Meera Reed nella loro missione oltre la barriera. Non ci chiedevamo il perchè Hodor potesse dire solo una parola, si pensava fosse una peculiarità del personaggio, per renderlo più simpatico e “innocente” agli occhi degli spettatori. Invece, quando Bran acquisisce il potere del corvo con tre occhi, in una visione girata in modo magistrale conosciamo le origini e la storia di questo personaggio, che ha vissuto per tutta la vita con il trauma legato alla sua morte, in una connessione temporale tra passato e futuro. Ci lascia insieme ad Estate, il metalupo di Bran, per proteggere i suoi amici, come una delle numerose vittime per la lotta contro gli Estranei.
Le nozze rosse 3×09
Un’altro tristissimo e shockante avvenimento che ha come protagonista la sventurata famiglia Stark. Non è stato solo incredibile come personaggi quali Catelyn e Robb potessero morire nonostante la loro storyline fosse in pieno svolgimento, ma anche come questo è accaduto. L’urlo straziante di Catelyn che viene sgozzata, le pugnalate inferte al pancione di Talisa, e la testa di Vento Grigio che viene “montata” sul corpo senza vita di Robb, morto mentre Roose Bolton lo trafigge al cuore e gli porta i saluti di Jaime Lannister, sono scene che non si dimenticano facilmente. Forse uno dei maggiori colpi di scena di tutta la serie e anche del libro, mette in chiaro definitivamente la tecnica narrativa di Martin, che con questa mossa offre un totale capovolgimento degli eventi eliminando uno dei favoriti alla conquista finale del Trono di Spade nella leggendaria Guerra dei Cinque Re. La scena si svolge sulle note di Le piogge di Castamere, per l’occasione interpretata dai Sigur Ros, canzone che racconta di come i Lannister sterminarono la casata dei Reyne, che aveva osato ribellarsi a Tywin.
La caduta di Viserion 7×07
Sembra ancora troppo presto per parlarne. E invece ciò che più temevamo è avvenuto: uno dei draghi di Daenerys, Viserion, ci ha lasciati nella scorsa stagione. Sembravano animali invulnerabili, e invece un colpo ben assestato del re della notte in persona ha abbattuto il drago mentre stava lottando con i suoi fratelli, sotto uno sguardo attonito di Daenerys. Ha spezzato il cuore la scena in cui Rhaegar e Drogon lo cercano, volando, emettendo versi di richiamo simili a dei lamenti. E ha spezzato ancora più il cuore vederlo trasformato in un non-morto (anche se è ha aggiunto epicità al finale di stagione). Scommettiamo che un altro momento tristissimo sarà quando la Madre dovrà combattere contro di lui nello scontro finale.
La morte di Shireen 5×09
“I loved that girl, like she was my own. She was good, she was kind, and you killed her.”
Siamo ormai alla quinta stagione, e dovremmo essere abituati a personaggi che ci lasciano. Ma non quando a farlo è una ragazzina innocente, colpevole solo di avere sangue reale che scorre nelle sue vene. Melisandre la fa uccidere, bruciandola viva. Shireen era uno dei pochi personaggi buoni, e lo testimoniano il suo rapporto con Davos e quello con Gilly. Questo gesto in realtà si rivela completamente inutile, e fa rabbia sapere che non è servito a nulla. Molti lo hanno criticato, anche alla luce delle enormi differenze con i libri, nei quali la figura di Stannis è caratterizzata in modo molto diverso (e migliore).
La decapitazione di Ned Stark 1×09
Non potevamo non iniziare con la più iconica delle morti: la decapitazione di Ned è importantissima non solo perché dà inizio a tutta una serie di eventi, ma anche perché ci ha fatto capire quanto lo show potesse essere imprevedibile. Martin in questo passo del libro mette subito in chiaro quale sia il suo approccio alla narrativa. Non esistono personaggi intoccabili, dato che fino a quel momento Eddard era chiaramente il protagonista, tutti possono morire: un’idea non distante dalla frase braavosiana “Valar Morghulis” (tutti gli uomini devono morire). Forse ancora più triste della morte di questo personaggio è la reazione dei suoi familiari: Sansa che urla e sviene, Arya che si trova in mezzo alla folla e riesce a fuggire, e più tardi l’urlo disperato di Catelyn, la rabbia di Robb e Jon. Tutti i destini della famiglia Stark saranno d’ora in poi legati a questo avvenimento.
Ygritte che muore nella braccia di Jon Snow 4×09
Il momento in cui Ygritte muore è stato forse quello in cui abbiamo iniziato ad odiare a morte Olly, colpevole di aver scoccato la freccia che le ha tolto la vita. Ancora più triste del dover dire addio a questo bellissimo personaggio, che ha rappresentato il primo vero amore di Jon Snow, sono state le sue parole finali. Nonostante fosse un soldato, nonostante combattesse contro i suoi nemici, nonostante Jon la avesse abbandonata per ritornare a Castello Nero, la sua ultima frase è solo piena di amore. Martin ci svela dunque l’interrogativo che aleggiava intorno ai due personaggi, riguardo ai sentimenti che provavano l’un l’altro: un amore trasversale al mondo e agli avvenimenti drammatici che lo contagiano. L’amore tra Ygritte e Jon Snow è forse il più puro e potente dell’intero libro.
“Jon Snow. Remember that cave? We should have stayed in that cave”.
Danerys e la visione nella casa degli Eterni 2×10
“You are the moon of my life. That is all i know… and all i need to know. And if this is a dream…i will kill the man who tries to wake me”.
Quella in cui Daenerys ricontra Khal Drogo, con il loro figlio in braccio, è una delle visioni che gli Eterni le fanno vedere per metterla alla prova. E’ un momento tristissimo perchè è quello che Danerys voleva, quello che pensava fosse il suo futuro. Ma le cose sono cambiate, e lei piangendo deve allontanarsi da quel bellissimo sogno che ormai non sarebbe mai più potuto diventare realtà. Questo è probabilmente il momento in cui il personaggio di Dany cambia definitivamente, trasformandosi dalla ragazzina impaurita, sciocca e naive, assoggettata al tirannico fratello maggiore, per passare ad una donna, ormai Madre dei Draghi, poiché in grado di prendersi cura di loro e salvarli, oltre che di affrontare i propri demoni.
Arya che nasconde Ago 5×03
“It’s just a stupid sword,” she said, aloud this time… but it wasn’t. Needle was Robb and Bran and Rickon, her mother and her father, even Sansa. Needle was Winterfell’s grey walls, and the laughter of its people. Needle was the summer snows, Old Nan’s stories, the heart tree with its red leaves and scary face, the warm earthy smell of the glass gardens, the sound of the north wind rattling the shutters of her room. Needle was Jon Snow’s smile.”
Sembra un evento quasi insignificante, se paragonato alle varie clamorose morti che si succedono nella serie. Ma questo per Arya non è qualcosa senza importanza: in quel momento, con le lacrime agli occhi, è consapevole di dover iniziare un nuovo percorso, per allenarsi come Assassina senza Volto. E per farlo, deve dimenticare ciò che era prima. La sua spada non è solo un’arma, non è solo un oggetto: rappresenta Grande Inverno, la sua casa, il suo rapporto con Jon Snow. Tutte cose che deve abbandonare per essere “Nessuno”. Anche se successivamente Ago verrà recuperata, Arya non sarà mai più la stessa.