I 4 motivi per cui Eraserhead è un capolavoro sperimentale

Condividi l'articolo

Le numerose astrazioni del film

28382id 058 w1600

Su Eraserhead nel corso degli anni sono state date molteplici letture, una di queste è che tutto ciò che circonda il protagonista, Henry Spencer, sia frutto della sua mente sconvolta da traumi. In un documentario la figlia del regista Jennifer Lynch dichiara che gli aspetti autobiografici della pellicola (come ad esempio il fatto che in quel periodo il padre fosse un artista “relegato” a badare alla famiglia) sono poi confluiti nel film, come anche la famosa “creatura” a cui deve badare Henry, sulla cui origine il regista non ha mai voluto rivelare nulla, ma che pare essersi ispirato proprio alla figlia nata con delle deformità ai piedi. Persino la città Philadelphia, che per lo stesso regista era “un posto dove non sarei mai voluto andare “, si trasmuta nel flm in un luogo spaventoso e grigio con fabbriche fumanti. Henry sogna o qualcuno sta sognando lui?. Ben presto tutto si tramuta in un incubo nel quale il figlio generato è una creatura mostruosa e il nucleo familiare imprigiona e spaventa l’oppresso Henry che desidera sfuggire ancor più in profondità nel suo inconscio alla ricerca di un paradiso perso nel vuoto della mente. “In Heaveneverything is fine”. La pellicola mostra anche la prima manifestazione dell’attrazione del regista per l’elettricità, una “presenza”che pare annunciare pericoli o apparizioni, tema ricorrente nella filmografia di Lynch.

LEGGI ANCHE:  Dune, storia di un progetto maledetto: da Jodorowsky e Lynch a Villeneuve